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Fontana, Morandi, Klein. Farsetti porta a Prato un’asta di livello assoluto

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1957
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1957. Stima 450-650 mila euro

In Italia non è comune vedere un’asta così nutrita di grandi opere (e grandi stime) come quella che Farsetti, il 31 maggio e 1 giugno 2024, presenta a Prato.

Oltre al taglio c’è di più. Parafrasi di un vecchio adagio sempre attuale, utilizzabile, adattabile al contesto. In questo caso si parla di Lucio Fontana, che del taglio nella tela ha fatto una firma inconfondibile. E che soprattutto ha voluto porre l’attenzione su quel che giace oltre al taglio, che sia il sentore di una dimensione ulteriore o un elogio dello Spazialismo. Ma la frase ben si adatta anche a raccontare lo studio, concettuale ma anche pratico, che risiede dietro alla fenditura che apre la tela in modo apparentemente semplice. Una storia racchiusa in un Concetto spaziale del 1957, che Farsetti porta in asta a Prato dopo più di cinquant’anni. Fa parte, infatti, di una limitata serie di tagli realizzata da Lucio Fontana su un’apposita carta su tela richiesta dall’artista per sfruttare contemporaneamente l’elasticità della tela e la morbidezza della carta. Una particolarità che porta l’opera ad essere stimata 450-650 mila euro.

Un solco ripreso e modificato anche nel Concetto spaziale del 1960 (olio, buchi, tagli e graffiti su tela, marrone rossiccio, cm 80×100, stima 320-420 mila euro) in cui buchi e tagli creano la dimensione infinita tanto ricercata dall’artista. Una rivoluzione concettuale ed estetica che negli stessi anni porta avanti anche Yves Klein, anche se con mezzi e stili diversi. Untitled Blue Sponge (SE77), 1960 ca. (pigmento e resina sintetica, spugna naturale, base in metallo, stima 350-450 mila euro) in cui l’artista porta alla tridimensionalità l’iconico IKB da lui creato.

Yves Klein, Untitled Blue Sponge (SE77), 1960 ca. Stima 350-450 mila euro

La contrapposizione dei colori e le linee fluide conferiscono a Linea di velocità + paesaggio (1913, stima 45-65 mila euro) l’inconfondibile sensazione di movimento che pervade le opere di Giacomo Balla, in asta anche con Compenetrazioni spaziali (1915-16, stima 90-130 mila euro). Movimento, fluidità e colori pieni di luce splendono anche in Natura aerodinamica di Enrico Prampolini (1932 ca., olio su tavola, stima 55-75 mila euro).

Placida, invece, la scena immortalata da Giorgio Morandi in Cortile di via Fondazza (stima 380-450 mila euro); così come l’atmosfera che si respira in Venezia, chiesa della salute (stima 120-180 mila euro) di Giorgio de Chirico o in Bagnanti sotto l’ombrellone (1934, stima 80-130 mila euro) di Massimo Campigli; ma anche in Laguna veneta (1957, stima 70-90 mila euro) di Renato Birolli e Granoturco (1959, stima 55-75 mila euro) di Ennio Morlotti. Si distingue un nucleo di tre lavori dipinti da Renato Guttuso: Scilla (Paesaggio), 1950, stima 55-70 mila euro); Natura morta (1958), stima 35-55 mila euro; e Rocco e finestra (Rocco e case di S. Pietro in Vincoli), 1960, stima 25-45 mila euro.

Giorgio de Chirico, Venezia, chiesa della salute, 1955. Stima 120-180 mila euro

Tante le opere dalla stima elevata, sopra i 100 mila euro, di certo non un’abitudine alle nostre latitudini. Tra queste Copertine (Marzo 1983), 1983, di Alighiero Boetti (stima 100-160 mila euro); Linea di lunghezza infinita, 1960, di Piero Manzoni (stima 130-170 mila euro); Progetto grafico, 1986, di Alberto Burri (stima 100-160 mila euro); Natura morta con tavolozza di Gino Severini (stima 100-150 mila euro); Scultore e modella di Mario Sironi (stima 150-250 mila euro); Dileguando incatenare, 1986, di Carla Accardi (stima 110-170 mila euro).

Il capitolo Salvo, di questi tempi immancabile in ogni asta di livello, soprattutto in Italia, è particolarmente nutrito. Del pittore siciliano troviamo infatti in asta diversi lavori, tra cui Una sera, 1995, stima 32-52 mila euro; Una sera, 2004, stima 35-55 mila euro; un raro lavoro del 1983 Senza titolo (stima 100-150 mila euro); e Aprile, 2010 (stima 130-160 mila euro), uno dei suoi iconici paesaggi caratterizzati dall’accentuato, sognante cromatismo.

In campo internazionale spicca il Senza titolo del 1962 del pioniere dell’Informale francese Jean Fautrier, una tecnica mista su carta marouflé applicata su tela che evoca forme organiche costituite da linee intermittenti, stimata 250-350 mila euro. Così come il Senza titolo, 1984, di Keith Haring & L.A. II, spray su pannello stimato 250-350 mila euro e Danielle/Reb del 2002 di Hermann Nitsch, un particolare acrilico e camicia su tela stimato 38-58 mila euro.

Salvo, Senza titolo, 1983, olio su tela, cm 149,5x99,5
Salvo, Senza titolo, 1983, olio su tela, cm 149,5×99,5. Stima 100-150 mila euro
Carla Accardi, Dileguando incatenare, 1986. Stima 110-170 mila euro
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