Sempre più spesso per raccontare la forza innovativa di un paese in un contesto internazionale con una mostra occorre fare una riflessione sull’efficacia delle modalità espositive utilizzate, per fare in modo che raggiungano più fasce possibile di un pubblico straniero, in possesso di categorie culturali e visive diverse dalle nostre
Un interessante esperimento in tal senso è la mostra “Connect-it. Visions to connect the world“, prodotta dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con Ance (Associazione nazionale costruttori edili), aperta fino al 14 settembre presso il maestoso spazio dell’ Atrium Z, nel Msheireb Downtown District a Doha, Qatar. L’esposizione racconta l’eccellenza italiana nel campo dell’ingegneria attraverso una serie di immagini di opere realizzate sia sul territorio italiano che all’estero, con una narrazione innovativa. “Connect-It” è concepita come un’avventura interattiva, curata da Spazio Taverna, dove ogni tappa suggerisce un’immersione sensoriale, capace di portare il visitatore nel cuore delle grandi opere italiane, selezionate da Tullia Iori, curatrice scientifica del progetto. Un racconto dellʼ evoluzione di un settore industriale, vanto dellʼItalia, concepito per illustrare il mondo dellʼ ingegneria in maniera multidisciplinare, grazie agli sguardi trasversali di un fotografo, un video artista, un compositore e uno scrittore. In che maniera? La mostra è suddivisa in cinque capsule a forma di spirale, dedicate ad un modus operandi spiccatamente italiano, progettate dallo studio DL-arch .Ognuna è legata ad un tema specifico del mondo delle connessioni: il paesaggio, le città, la storia, il patrimonio e i confini. Una sesta capsula è dedicata alle infrastrutture realizzate allʼestero dalle aziende italiane, attraverso due proiezioni su schermi a parete. All’ingresso delle prime cinque capsule i racconti dello scrittore Emanuele Trevi reinterpretano la memoria collettiva della nostra nazione, attraverso il potere simbolico ed evocativo delle infrastrutture, mentre i testi di Tullia Iori ne raccontano le caratteristiche strutturali.
Luca Campigotto ha fotografato 25 opere infrastrutturali realizzate o restaurate in Italia nellʼultimo decennio, che delineano un tratto riconoscibile dellʼingegneria italiana, capace di interpretare la morfologia del paesaggio senza mai stravolgerlo. In ogni capsula il testo e le 5 immagini sono accompagnati da due inserti multimediali, ad opera del video artista e regista Gabriele Gianni e del compositore e musicista Michelangelo Lupone. Così ogni padiglione viene arricchito da una proiezione video sul soffitto, sincronizzata con una sonorizzazione ambientale, legata alla natura materiale e sonora di ogni opera infrastrutturale. Materiali, suoni, immagini e parole uniti insieme compongono unʼatmosfera immersiva diversa per ogni capsula, per trasportare il visitatore nel cuore delle nuove infrastrutture italiane. Non è un caso che sia stato scelto il Qatar per la prima tappa della mostra , visto che le imprese italiane hanno contribuito a maestosi progetti come la metropolitana di Doha e dei due Stadi Al Bayt e Al Janoub, realizzati per i Mondiali FIFA del 2022. La mostra, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Qatar, è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 19( venerdì dalle 13 alle 19) presso l’Atrium Z nel Msheireb Downtown District di Doha.