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Marc Chagall, il pittore errante in mostra a Conversano

 

Marc Chagall 12 “Le Coq Violet”

La biografia di Chagall percorre la via tracciata dal ‘900, le guerre mondiali, gli esodi, le persecuzioni, ma nonostante questo le sue opere sono piene d’amore

La mostra, organizzata da Arthemisia e il Comune di Conversano, è interamente dedicata al pittore Marc Chagall, grafia francese tradotta dal russo Mark Sagal, nato nel 1887 a Vitebsk, cittadina al confine tra la Lettonia e la Russia.

Una vita dedicata all’amore
Pittore russo naturalizzato francese, dalla cittadina in cui nacque, dove fu allievo di Léon Bakst, che per primo gli fece conoscere le pitture di Cezanne e Gauguin, nel 1910 si trasferisce a Parigi, per sfuggire alle persecuzione del suo popolo. Chagall era infatti ebreo, e la cittadina in cui nacque e visse la giovinezza divenne – sotto il dominio russo – uno Shetlt: ovvero un insediamento composto in maggioranza da ebrei, e non esule da pogrom.

A Parigi si stabilisce a “La Ruche”, nel 15esimo arrondissement, in un casamento popolare costruito per artisti poveri ma ricchi di talento; tra gli altri, ospitò Modigliani, Archinpenko, e Rivera. Poco tempo dopo, tornato in Russia, partecipa attivamente alla rivoluzione: fu nominato Commissario del popolo per le arti e fondò una scuola d’arte, che fu però fortemente contestata dal Governo. Si trasferisce per un breve periodo a Berlino, successivamente la Seconda Guerra Mondiale lo spinge a trasferirsi dapprima in Spagna, poi Portogallo per, infine, rifugiarsi negli Stati Uniti. Nel 1948 torna in Francia, nella Provenza, dove morirà nel 1985.

Marc Chagall, “Bouquet de fleurs sur fond rouge”

La mostra a Conversano dedicata a Marc Chagall
La mostra di Conversano narra una lunga storia d’amore che ripercorre la vita del pittore dal 1925 alla sua morte. E l’amore sarà proprio il filo conduttore delle opere esposte. Dall’amore di Chagall per il suo piccolo paese d’origine, Vitebsk, una realtà povera in cui gli animali scorrazzano liberi. E gli animali, come in un atto nostalgico, sono spesso presenti nelle sue raffigurazioni: come possiamo notare anche ne “le coq violet”, dove Bella, sua moglie, arriva al trotto di un cavallo, mentre un gallo svolazza a testa in giù. Chagall è anche un amante dei libri, rappresentati e raccontati attraverso dipinti e disegni: primo fra tutti la Bibbia, ma è un estimatore anche di scrittori come le favole di La Fontaine , e dei romanzi di Gogol. O, ancora, l’amore per la sua religione ebraica: parla lo jiddish, che oltre ad essere una lingua, è una cultura ricca di tradizioni.

Marc Chagall, “Russian village”

Il piccolo mondo degli esordi, ricco di ricordi e legami con la sua terra, si apre e cambia con l’arrivo nella sua vita di Bella Rosenfeld, una scrittrice di famiglia ebrea nata anch’essa a Vitebsk. I dipinti di questo periodo sono pieni di luce, proprio come la Provenza francese, Chagall usa i colori come nessuno mai.

La mostra, a cura di Dolores Duràn Ucàr, infonde profonde emozioni. Le opere di Chagall creano stupore e meraviglia. La realtà che vediamo rappresentata è ricca di fantasia, i dipinti fondono realtà e sogno, i paesaggi onirici nati da ricordi e sogni.  L’immaginario dell’artista è ricco di colori vivaci ma allo stesso tempo dà un senso di quiete e serenità. A supporto della ricca esposizione dei dipinti, provenienti anche da collezioni private – di difficile accesso al pubblico – si potrà entrare ancora più in connessione con l’artista russo la presenza di materiali multimediali, come video, approfondimenti didattico ed elementi immersivi. La mostra ci estranea dalle brutture della realtà per portarci in un mondo fiabesco.

“CHAGALL. SOGNO D’AMORE”
20 APRILE – 27 OTTOBRE 2024
POLO MUSEALE – CASTELLO CONTI ACQUAVIVA D’ARAGONA DI CONVERSANO (BARI)

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