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Brooke Lampley lascia inaspettatamente Sotheby’s. La Global Chairman andrà a Gagosian

Brooke Lampley per gentile concessione di Sotheby's.

Si vocifera che Brooke Lampley, Global Chairman and Head of Global Fine Art di «Sotheby’s», lascerà la casa d’aste. Un’e-mail inviata allo staff dal suo amministratore delegato Charles Stewart instilla il dubbio. «Gagosian», dove assumerà il ruolo di senior director, non lascia nulla al caso, confermando l’ipotesi.

In qualità di presidente globale di Sotheby’s e capo delle belle arti globali, la Lampley supervisiona specialisti in undici dipartimenti, tra cui arte contemporanea, moderna, cinese e latinoamericana. Ma anche aste, vendite private e online rientrano nella sua competenza. È inoltre nota per annoverate tra i suoi clienti i miliardari Ken Griffin e Stephen Schwarzman. La notizia di un cambio ai vertici arriva subito dopo le aste di maggio a New York, durante le quali Sotheby’s ha venduto 633,4 milioni di dollari di arte moderna e contemporanea, in coda ai 640 milioni di Christie’s.

Lampley non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Considerata la clausola che costringe i dirigenti a mesi di non concorrenza, l’annuncio del 22 maggio di «Gagosian» appare tanto precoce quanto spiazzante. Il tutto smorzato dalla vaghezza circa la data di inizio, ridotta a un mero «entro la fine dell’anno». Assunta la carica dirigenziale in seguito all’abbandono di Amy Cappellazzo tre anni fa, la Lampley condivide per un frangente la sedia con Mari-Claudia Jiménez, un ex avvocato immobiliare.

Come responsabile globale delle belle arti, Lampley colleziona numerosi successi, aiutando l’asta ad aggiudicarsi lotti pregevoli, tra cui la tenuta di Emily Fisher Landau lo scorso anno e la Collezione Macklowe, che è stata venduta a novembre 2021 e maggio 2022. Lo dimostra il resoconto del 2021, anno d’inizio del suo mandato e anno propizio per Sotheby’s che raggiunge vendite per 7,4 miliardi di dollari, un record nei 280 anni di storia dell’azienda.

L’anno scorso, Lampley ha piazzato l’offerta vincente per «Femme à la montre» (1932) di Pablo Picasso, il protagonista della collezione Emily Fisher Landau, che è stato aggiudicato a 139,4 milioni di dollari, il secondo prezzo d’asta più alto per lo spagnolo. È stata anche la migliore offerente per i due migliori dipinti di Claude Monet, inclusa la sua tela record da 110,7 milioni di dollari.

Non solo arguta stratega con occhio per gli affari, ma anche celebrità. Nel novembre 2022 arriva la fama sul web per la vendita record di una copia della Costituzione degli Stati Uniti.

Il prezzo della prima stampa ufficiale del documento del 1787 era stimato tra i 15 e i 20 milioni di dollari. Una stima raddoppiata da uno sforzo di crowdfunding inaudito che ha portato alla raccolta di 47 milioni di dollari in criptovaluta da oltre 17.000 persone. Una sfida sensazionale, all’ultimo sangue, che tuttavia vinse la Lampley, sconfiggendo il gruppo e aggiudicandosi il pezzo.

Charles Stewart, amministratore delegato dell’azienda, afferma «Siamo grati a Brooke per i suoi numerosi contributi alla società in quasi sette anni … le auguriamo tutto il meglio e non vediamo l’ora di collaborare con lei nella sua prossima impresa», riconoscendone così l’alto valore ed expertise.

La partenza della Lampley si configura dunque una perdita non indifferente per la casa d’aste che alla sua guida ha accumulato successi nei campi più disparati: dall’oggettistica all’alta gioielleria, senza tralasciare il design e le arti visive.

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