Merano, con la sua aria cristallina e i suoi panorami che sembrano dipinti da mani antiche, è una cittadina nella provincia di Bolzano. Chi è stato a Merano sa che qui ogni respiro è un invito alla contemplazione, ogni angolo una scoperta. E tra i luoghi che meritano una visita, vi è senz’altro il Kunst Meran Merano Arte
Il 2 giugno, questo spazio culturale ha aperto le porte a una mostra che si presenta con tutti i presupposti per stupirci con la sua tematica ad ampio raggio, il titolo? “La Linea Insubrica”. Questo nome, quasi un enigma, suggerisce una profondità che va oltre la semplice visione. Si tratta di un’esposizione collettiva che mette in scena un dialogo intenso e, a tratti, idilliaco tra undici artisti contemporanei provenienti da varie parti del mondo: Liliana Angulo Cortés, Sammy Baloji, Binta Diaw, Abdessamad El Montassir e molti altri. Curata con cura e sapienza da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi, la mostra è il primo passo di un progetto triennale dal titolo “The Invention of Europe: a tricontinental narrative (2024-2027)”.
Questo progetto ambizioso si propone di esplorare, nei prossimi tre anni, l’idea monolitica di Europa e la sua costruzione narrativa attraverso una serie di mostre collettive e monografiche. La prima fase, “La Linea Insubrica”, rappresenta una riflessione critica sulle relazioni tra Europa e Africa. Il nome stesso della mostra deriva da una linea geologica che attraversa Merano, una cicatrice visibile della collisione tra le placche tettoniche europea e africana. Questa faglia, come un segno sulla pelle della terra, è un simbolo potente dell’incontro e dello scontro tra questi due continenti.
Gli artisti coinvolti, con le loro diverse sensibilità e linguaggi, utilizzano una varietà di media – dalle installazioni video alle performance sonore – per esplorare temi cruciali come il colonialismo, l’estrattivismo e la migrazione. La mostra è arricchita da un programma pubblico multidisciplinare che include visite guidate, eventi performativi, interventi sonori e proiezioni di film d’artista. L’inaugurazione del 1° giugno vedrà l’esibizione di Vashish Soobah con un DJ set che esplorerà temi di memoria e migrazione. Le proiezioni di film come *Aequare: the Future that Never Was* di Sammy Baloji e *Is My Living in Vain* di Ufuoma Essi aggiungeranno ulteriori strati di significato alla mostra.
“La Linea Insubrica” non è solo una mostra, ma un’esperienza complessa e totale che invita i visitatori a ripensare le narrazioni storiche e culturali tra Europa e Africa. È un chiaro invito a riflettere su come le storie si intrecciano e su come possiamo costruire un futuro più consapevole e inclusivo. Con il supporto di un ricco programma di eventi e attivazioni, questa mostra promette di essere un punto di riferimento nel panorama artistico contemporaneo.
Avete tempo fino al 13 ottobre per incontrare l’arte e la critica che si ritrovano in un dialogo che attraversa continenti e generazioni, offrendo nuove prospettive e spunti di riflessione. E in questo incontro, forse, troveremo anche un pezzo di chi siamo, celato tra le pieghe della storia e dell’arte.