Il 13 giugno 2024, mentre il sole sarà ancora alto su Castello Mackenzie, sede genovese di Cambi, il silenzio scenderà sulla sala d’aste, pronto a essere perturbato dal colpo del martello, incaricato di aggiudicare i 292 lotti che compongono il catalogo di Old Masters (160 lotti) e Disegni Antichi (132 lotti). A realizzarli 130 artisti arrivi tra Quattrocento e Settecento, per una selezione davvero preziosa, che raramente vediamo in vendita alle nostre latitudini.
A partire dalla tempera su tavola a fondo oro di Spinello di Luca Spinelli, noto come Spinello Aretino (1350-1410), raffigurante (e intitolata) San Giovanni Evangelista. L’opera risale al primo soggiorno fiorentino dell’artista e risulta un passaggio chiave per la diffusione dello stile tardo gotico tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo in Toscana. A distinguerla, in particolare, l’atteggiamento dolce e quasi malinconico del San Giovanni, esaltato dal rosa e dal verde scelti per la veste del santo. La stima, che legittima grandi aspettative, è di 60-80 mila euro.
Altra opera di grande pregio è la Madonna con Bambino e San Giovannino tra i santi Zaccaria e Caterina da Siena, realizzata da Vincenzo Catena (1480 Venezia – 1531). Si tratta di una sacra conversazione ambientata all’aperto, nella quale le figure della Madonna e dei santi, raffigurate a mezzo busto, si stagliano monumentali contro un terso cielo azzurro. La particolare scelta compositiva è probabilmente un debito che il pittore deve a Bellini, così come tanti altri colleghi del tempo, che a questa intuizione si rifanno a più riprese, soprattutto se in area veneta. Anche per questo, la sua stima è di 20-30 mila euro.
Molto ripetuto nei secoli, più per il contenuto che per lo stile, il tema di Susanna e i Vecchioni, in questo caso interpretato da Nicola Grassi (1682-1748), qui stimato 40-50 mila euro. Valutazione importante, attorno alla quale orbitano anche la Cacciata dei mercanti dal Tempio di Luca Giordano (1634-1705) uno dei principali esponenti della pittura napoletana del Seicento (stima 40-60 mila euro); Andromeda liberata da Perseo (stima 50-60 mila euro), un olio su tela del genovese Gioacchino Assereto (1600-1649); e Paesaggio con armenti di Paulus Potter (1625-1654), stima 30-40 mila euro. Tra i nomi stranieri in asta spiccano quelli dei paesaggisti fiamminghi Paul Brill (1554-1626), Jan Frans van Bloemen detto L’Orizzonte (1662-1749), Pieter Mulier detto il Tempesta (1637-1701) o la pittrice svizzera Angelika Kauffmann (1741-1807).
Quanto ai Disegni Antichi, spicca l’acquerello su pergamena Vanitas con libri, clessidra, farfalla e conchiglia di Jean François de La Motte (stima 8-12 mila euro). Un tipico trompe-l’œil dell’artista francese, in cui spesso descrive con precisione e realismo molti tipi di materie e di oggetti come carte, fogli, lettere, biglietti, libri, disegni quadri ed incisioni. In questo caso si tratta di un primo piano ravvicinato di uno scaffale, in cui compaiono disposti in modo teatrale gli elementi citati nel titolo. Inequivocabile il rimando alla natura effimera dell’esistenza. Infine, segnaliamo una rara carta da tarocchi di Bonifacio Bembo, raffigurante La Giustizia (stima 10-15 mila euro), realizzata con su pergamena a tempera e oro lavorato a punzone. Un valore universale, condiviso, che il singolo collezionista, nella sua personale scala, vedrà forse pienamente rispettato solo se l’agognata aggiudicazione vedrà vincente la sua paletta.