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Un/veiled: musica, danza e poesia alla Fondazione Nicola del Roscio

Devendra Banhart, vista della mostra @ Fondazione del Roscio
Devendra Banhart, vista della mostra @ Fondazione del Roscio
Un programma multidisciplinare con cinque appuntamenti, una stazione d’ascolto e una mostra alla Fondazione Nicola del Roscio, per raccontare il legame con l’opera di Cy Twombly

Tra musica, danza e poesia “Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly)” mostra l’intreccio tra l’opera di Cy Twombly e quella di alcune tra le personalità più interessanti del panorama internazionale. Un programma multidisciplinare a cura di Nicola Del Roscio ed Eleonora Di Erasmo, alla sua seconda edizione, che nasce dalla ricerca degli ultimi quattro anni della Cy Twombly Foundation per raccogliere, documentare e conservare composizioni musicali, coreografiche e poetiche di artisti che nel loro percorso hanno dialogato o si sono lasciati ispirare dall’opera del Maestro americano.
In questa seconda edizione di “Un/veiled” gli artisti invitano alla scoperta dei loro riferimenti alle opere di Cy Twombly, non espliciti come nella precedente edizione. Così, i sensi si attivano alla ricerca di tracce nascoste e silenti in lavori da osservare e ascoltare. Perno tematico di “Un/veiled” è Tradic Memories (1981), la composizione per solo pianoforte di Morton Feldman che porta in sé il ricordo dell’opera di Cy Twombly. Avendo visto i dipinti in lavorazione nello studio di Twombly a Roma sul finire degli anni Settanta, Feldman ne aveva apprezzato la modulazione delle tonalità cromatiche, in particolare del ciclo ispirato all’Iliade di Omero Fifty Days at Iliam. Se il linguaggio pittorico di Twombly punta sul valore espressivo del segno, parallelamente il linguaggio musicale di Feldman punta sull’essenzialità del suono puro, verticale, in ascensione e già contenitore di ogni sviluppo formale. Così, l’opera di Feldman introduce all’immersione nel processo creativo degli artisti invitati per Un/veiled. Sulle note di uno dei compositori che più ha vissuto il legame tra pittura e suono, comincia l’esplorazione sulle tracce di Twombly nel linguaggio vivo degli artisti contemporanei.

Devendra Banhart, Sphinx Interiors, 2014, Inchiostro e grafite su carta antica, 61x91cm. Foto Rolando Paolo Guerzoni, Courtesy the artist and the gallery

Devendra Banhart ha aperto il calendario di “Un/veiled” con la sua mostra “Total Pink Cosmos in Square White Cloud” e un concerto intimo con brani del suo repertorio, tra cui alcuni dall’ultimo album Flying Wig. Nella sua musica si incontrano note, parole e disegni, in un immaginario visivo che dà forma alle sue canzoni così come alle sue opere su carta e i nuovi disegni realizzati appositamente per “Un/veiled”. Linee essenziali, simboli, parole, figure magiche e fiabesche che popolano un mondo personale e onirico, frutto di un gesto morbido e gentile come quello con cui Banhart produce la sua musica. In mostra anche la seconda parte del film OLA (2020), in cui l’artista esegue alcuni brani nel Bob Baker Marionette Theater di Los Angeles.
Ancora musicale è l’incontro tra l’opera di Cy Twombly e la pianista e compositrice jazz Myra Melford e il suo nuovo trio Splash con il bassista Michael Formanek e il batterista/vibrafonista Ches Smith. Myra Melford ha scoperto l’opera di Twombly nella celebre retrospettiva del 1994 al Museum of Modern Art di New York ed è autrice di un lavoro a lui ispirato che si intitola An Extravagant Joy (for Cy Twombly). Nello specifico, le composizioni di questa nuova serie di opere sono in dialogo con Free Wheeler (1955), i Blackboard paintings (1966-1971), il ciclo in 12 parti Lepanto (2001) e Untitled (2003). Dal suono alla parola, Un/veiled ha coinvolto anche il poeta e scrittore Dean Rader e il ricercatore Carlos Peris in un confronto sulle loro pubblicazioni e prospettive personali sull’opera di Cy Twombly.

Myra Melford, live @ Fondazione del Roscio, 30 maggio 2024

La danza sarà protagonista del prossimo appuntamento del 22 giugno con Michèle Murray e la sua compagnia PLAY (Montpellier, Francia) che presenteranno la prima italiana di Wilder Shores (2020). Qui il riferimento è il celebre dipinto di Cy Twombly Wilder Shores of Love (1985), si esplicitano i concetti di energia, spazio e tempo attraverso le “instant composition”. Si tratta del metodo della Murray che fornisce dei parametri base ai ballerini che svilupperanno a partire da questi una coreografia personale, guardando al balletto classico e al contemporaneo, a Merce Cunningham.
“Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly)” avrà il suo appuntamento finale il 29 giugno con Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli che suoneranno due pezzi scritti e dedicati da Harold Budd a CyTwombly, Mars and the Artist (after Cy Twombly) e Veil of Orpheus (Cy Twombly’s). Ad accompagnare visivamente questo viaggio musicale ci sarà la mostra di Devendra Banhart “Total Pink Cosmos in Square White Cloud”, a cui è dedicato anche un inserto speciale nella pubblicazione di questa seconda edizione di Un/veiled.

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