La mostra GIULIANO VANGI: IL DISEGNO è ospitata dal 26 maggio al 21 luglio 2024 allo Spazio Officina di Chiasso. Curata da Marco Fagioli e Nicoletta Ossanna Cavadini, con l’allestimento progettato da Mario Botta, l’esposizione offre un tributo speciale all’arte del disegno di Vangi.
Giuliano Vangi avrebbe dovuto partecipare a questa che, invece, è diventata la sua prima mostra postuma. Nonostante la sua inattesa scomparsa avvenuta nel marzo 2024, il maestro continua a farsi sentire attraverso i potenti valori narrativi delle sue opere. L’idea di questa esposizione unica, che vede per la prima volta protagonisti i suoi disegni, era considerata da lui fondamentale e l’aveva sostenuta fortemente, poiché da sempre innamorato di questo medium artistico. Una volta disse agli studenti dell’accademia: “Prima di ogni forma artistica c’è il disegno, non c’è momento artistico se prima non c’è il disegno”, sottolineando l’importanza fondamentale di questo processo creativo.
Il curatore Marco Fagioli ricorda, nel progetto di mostra, la profonda ribellione di Vangi contro quello che lui considerava “il nulla” della scultura attuale. L’artista riportava in auge la tradizione, rimanendo legato alla manualità intrinseca nella scultura, a discapito di una cultura contemporanea che pone il concettuale al centro. Il tal senso Vangi ha dato un enorme contributo alla rinascita della scultura in tempi moderni, valorizzando l’uso della mano, da lui considerata insostituibile.
La mostra vede all’entrata Uomo con canottiera e all’uscita Uomo che urla, due sculture che onorano la carriera del maestro e rappresentano un ciclo che si conclude. I suoi disegni trasmettono appieno uno spirito di denuncia unito a un approccio fortemente esistenzialista. Spesso vi si percepiscono sentimenti di angoscia, ma il suo lavoro è sempre pervaso da un forte sentimento di speranza e fiducia nel futuro. Molti disegni erano studi preparatori per le sue sculture, ma la mostra presenta soprattutto opere autonome, spesso provocatorie, che affrontano tematiche molto sensibili dell’esistenza umana ed esprimono le sue denunce silenziose, difficilmente non condivisibili.