Il mercato dell’arte di conferma tiepido in questo 2024: l’asta di arte moderna e contemporanea che Sotheby’s ha tenuto a Londra il 25 giugno non ha deluso, ma nemmeno incantato. Basquiat lo squillo più alto a 20 milioni di dollari.
Non c’era l’attesa spasmodica dettata dal capolavoro assoluto e nemmeno l’elettricità che si porta dietro un’art week. L’asta estiva di Sotheby’s dedicata all’arte moderna e contemporanea ha corso tutta sola, ma non ha sfigurato. Intendiamoci: nessun risultato clamoroso, nessun record; ma neppure nessuno scivolone imbarazzante. Tutto nell’ordine del mercato 2024, che bene o male si tiene in linea di galleggiamento. Una soglia simbolica che può essere sintetizzata nei 105.7 milioni di dollari totali, tripla cifra consolatoria costruita su un ottimo 90% di venduto, con un’ampia partecipazione (si sono presentati o collegati collezionisti da 35 Paesi) e tanti visitatori (6 mila) anche nei giorni di esposizione.
Alcune delle vendite più interessanti sono arrivate dalla The Ralph I. Goldenberg Collection, nucleo di 14 opere vendute per 16 milioni di dollari. Due terzi di loro sono state aggiudicate sopra la stima massima. Tra queste Formian Dreams + Actuality di Cy Twombly, un lavoro su carta comprato da Goldenberg nel 1989 e ceduto per 3.1 milioni di dollari, il doppio della valutazione iniziale. Un’altra opera di Twombly, By the Ionian Sea, una scultura a olio e pastello su bronzo, ha superato la stima arrivando a 2.7 milioni di dollari. Al suo debutto all’asta, un’Agnes Martin in scala ridotta del 2001 ha realizzato 940.9 mila dollari. Rimasta nella collezione Goldenberg per 37 anni, una scultura da tavolo di Alexander Calder è stata contesa da cinque offerenti che hanno portato il prezzo di vendita finale a 440 mila dollari.
Tra lotti più preziosi in assoluto, invece, troviamo Portrait of the Artist as a Young Derelict di Jean-Michel Basquiat, del 1982. Non una tela, bensì tre tavole di recupero di varie dimensioni, collegate da una serie di chiodi e cerniere, con la forma finale che ricorda una pala d’altare religiosa. Risultato? 20.2 milioni di dollari. Al suo primo passaggio in asta, Guitare sur un tapis rouge di Pablo Picasso è stato venduto per 13.5 milioni di dollari. L’opera raffigura una delle tante muse e amanti dell’artista, Jacqueline Roque, con un linguaggio cubista puro, embrionale, ancora molto vicino a quello di Braque.
Nu adossé di Tamara de Lempicka, sensuale e provocante, è un nudo femminile che racconta l’opulenza e lo spirito libertino degli anni ’20 e ’30. Due curiosità sull’opera: la prima volta fu esposta in Italia, alla galleria Bottega di Poesia di Milano; successivamente andò perduta per decenni, prima di ricomparire in asta da Sotheby’s nel 2012, quando fu venduta per 5,4 milioni di dollari. Ieri le offerte si sono spinte fino a 7.2 milioni di dollari. Era dal 1987 che Bouquet de lilas (1878) di Pierre-Auguste Renoir non passava in asta, tanto che i collezionisti se la sono contesa per 10 minuti, raddoppiando infine la sua stima massima: 8.7 milioni di dollari l’aggiudicazione.
Da segnalare due record sfiorati. Meadow di Paula Rego è stato venduto per 2.6 milioni di dollari, il secondo prezzo più alto per l’artista all’asta. Il record è detenuto da Dancing Ostriches from Walt Disney’s ‘Fantasia’ (3.7 milioni di dollari). Discorso analogo per Lucy Bull, che con 10:00 ha segnato il suo secondo miglior risultato all’incanto con un’aggiudicazione da 1.1 milioni di dollari. Fa lo stesso Zdeněk Sýkora con Linie Nr. 94 (1.1 milioni di dollari). Secondo miglior risultato all’incanto, ma solo se consideriamo i paesaggi, anche per Vilhelm Hammershøi, il cui Landscape, view from Lejre è stato venduto per 834 mila dollari.