Il Qatar potrebbe diventare il primo paese in quasi un decennio a costruire un nuovo padiglione nazionale nei Giardini, una delle sedi principali della Biennale di Venezia insieme all’Arsenale.
La proposta arriva direttamente da Pietrangelo Buttafuoco, nuovo presidente della Biennale, che nella giornata di giovedì 25 luglio ha annunciato l’idea, risultato di un accordo tra la città di Venezia e Qatar Museums. Una collaborazione dai contorni al momento non molto precisi, di cui dovrebbe fare parte anche la ripresa del collegamento aereo tra il Qatar e la Laguna, ovviamente gestita da Qatar Airways.
Definendo la Biennale di Venezia “il termometro della geopolitica“, Buttafuoco ha affermato, “La lettura del mondo e delle sue trasformazioni – dove i Padiglioni delle numerose nazioni presenti a Venezia sono l’affresco di quel preciso destino che è il futuro – vede a Doha, oggi, la tensione artistica coerente con la ragione propria della Fondazione La Biennale di Venezia“.
La notizia non è sconvolgente, ma nemmeno da considerare come normalità. É infatti molto raro che vengano costruiti nuovi padiglioni ai Giardini, che ospitano al momento 29 strutture fisse, utilizzate dai Paesi che le detengono in via duratura e le occupano durante ogni edizione della Biennale. Lo spazio, seppur ampio, è dunque già piuttosto denso e il progetto di un nuovo padiglione richiede spazio, risorse e soprattutto la volontà di progettare e collaborare sul lungo termine.
Alcuni dei padiglioni nazionali risalgono a quasi un secolo fa, mentre altri sono stati costruiti più di recente. Quello dell’Australia è tecnicamente il padiglione più recente nei Giardini, essendo stato completamente ricostruito nel 2015, anche se la sua versione originale è stata inaugurata nel 1988.
Quanto al Qatar, il suo ingresso nel sistema della Biennale sembrava solo una questione di tempo. Anzi, per certi versi è parsa strana la sua assenza in questa edizione 2024. Gli investimenti culturali del Paese mediorientale a Venezia sono infatti continui e ingenti. La presenza e la determinazione ad essere integrati, inoltre Qatar Museums l’ha dimostrata con la mostra Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices, a Palazzo Franchetti, a pochi metri dal Ponte dell’Accademia, inaugurata insieme alla Biennale ed esposta fino al 24 novembre.