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Costas Varotsos e il fuoco di Prometeo a Lecce

Lecce si accende di nuova luce, grazie all’opera dell’artista greco Costas Varotsos (Atene, 1955). Il Museo Sigismondo Castromediano, cuore pulsante della cultura salentina, ospita la mostra «Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa», un progetto ambizioso che intreccia mito, arte contemporanea e riflessioni sul presente.

Al centro dell’esposizione, la figura di Prometeo, il titano che rubò il fuoco agli dèi per donarlo all’umanità. Un gesto che simboleggia la conoscenza, il progresso, ma anche la sfida all’ordine divino. Varotsos, attraverso le sue opere, ci invita a riflettere sul significato di questo gesto millenario, in un’epoca segnata da incertezza e disorientamento. Elpís, la speranza, è l’altro protagonista di questa narrazione: una scintilla che l’artista custodisce e alimenta, nonostante le difficoltà e le sfide del nostro tempo.

Il Museo Castromediano, con la sua ricca collezione archeologica, offre lo scenario ideale per questo confronto tra antico e contemporaneo. Le opere di Varotsos, realizzate con materiali come vetro, ferro e pietra, entrano in dialogo con i reperti storici, creando un percorso espositivo che stimola la riflessione e l’emozione.

La mostra è frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, a testimonianza dell’importanza che la cultura riveste nel nostro territorio. Il Ministero della Cultura, la Regione Puglia, il Comune di Lecce e numerosi partner hanno sostenuto questo progetto, che si inserisce nel più ampio panorama delle iniziative volte a valorizzare il patrimonio artistico e culturale del Salento.

L’esposizione rappresenta la disillusione dell’artista di fronte all’incapacità umana di valorizzare il dono del sapere, simboleggiato dal fuoco. Tuttavia, lo spirito della speranza, l’ultima scintilla rimasta nel vaso di Pandora, continua a brillare. Per l’artista, l’arte è come un’Elpís, un faro che illumina le tenebre dell’esistenza contemporanea.

L’artista greco, già noto per le sue opere monumentali e site-specific, torna in Puglia a distanza di dieci anni dall’ultimo intervento, a Otranto, «L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante», una delle sue opere più significative e attuali, dedicata al tema delle migrazioni e ispirata da un relitto.

La mostra include un nucleo di opere provenienti dall’intera collezione dell’artista, dagli anni ottanta a oggi, e due installazioni inedite realizzate per il Museo, l’istituto culturale più antico della Puglia.

Un progetto che si inserisce nel solco della sua ricerca artistica. Le sue opere, caratterizzate da una forte carica simbolica e da un profondo legame con il territorio, ci invitano a riflettere sui grandi temi dell’esistenza: la natura, l’uomo, la società.

In un’epoca in cui la verità è sempre un’altra e la destabilizzazione dei valori crea confusione e paura, tutti guardano in alto aspettando una soluzione dal nulla. Prometeo cerca di riportare gli uomini alla verità e ai valori basilari dell’esistenza umana. Ma il nostro mondo ha perduto il contatto con il mondo reale, vive ormai al passato o al futuro e ha smarrito il senso del tempo presente ... L’uomo contemporaneo ha perso il senso dell’attesa e la speranza” afferma l’artista.

«Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa» è una mostra che va oltre la semplice esposizione di opere d’arte. È un’esperienza coinvolgente, un invito alla riflessione, un’occasione per riscoprire il valore della cultura e della bellezza

 

Informazioni utili

Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa
29 giugno 2024 – 12 gennaio 2025

Museo Sigismondo Castromediano
Viale Gallipoli, 28, 73100 Lecce

Aperto da martedì a domenica, 8.30 -22.00
Tel. 0832 37.35.72
www.facebook/MuCastromediano

 

 

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