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Cosa significa essere un essere umano oggi? Ritorna il Festival del Paesaggio di Anacapri con arte pubblica e installazioni

Emilio Vavarella, Animal Cinema, 2017, video HD, 00_12_12, aspect ratio 16:9, colore, suono/ HD video, 00_12_12, aspect ratio 16:9, colors, sounds (video still / still da video)
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Dal 7 settembre al 20 ottobre 2024, gli spazi di Villa San Michele e il centro storico di Anacapri tornano a essere abitati dalle opere di artiste e artisti italiani e internazionali con l’VIII edizione del Festival del Paesaggio di Anacapri, un progetto ideato e curato da Arianna Rosica e Gianluca Riccio, che vede protagonisti dell’edizione 2024, dal titolo L’ANIMALE CHE DUNQUE SONO, preso in prestito dal saggio postumo del filosofo francese Jacques Derrida, Rä Di Martino, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Claire Fontaine, Gael Lambie, Jim Lambie, Liliana Moro, Giulia Piscitelli, Marta Roberti, Sissi e Emilio Vavarella con opere che esplorano il senso dell’umano in un mondo sempre più governato da intelligenze artificiali. Cosa significa essere un essere umano oggi? Che cosa ci rende uomini in un mondo sempre più governato da agenti artificiali? Cosa ci distingue dall’animale nel generale affermarsi di pulsioni apparentemente irrazionali? È ancora possibile stabilire un confine fra uomo e animale? L’ANIMALE CHE DUNQUE SONO tenta di dare una risposta a questi interrogativi in un percorso scandito da installazioni site-specific, progetti speciali e interventi di arte pubblica, invitando a riflettere sulle interconnessioni e la complessità della relazione tra mondo umano e animale.

Proseguendo una riflessione sul rapporto tra artificio e natura, tra uomo e animale, avviata dai curatori con la mostra Dioranimalia – che a marzo 2024 ha inaugurato il padiglione Olivetum di Villa San Michele come spazio interamente dedicato all’arte contemporanea – e seguendo la prospettiva di Derrida, orientata alla decostruzione di una visione antropocentrica dell’universo, l’edizione 2024 del Festival invita a guardare il mondo con sensibilità mutata, scardinando l’idea che sia fatto per l’uomo e che egli abbia diritto a un’egemonia sugli altri esseri viventi. In concomitanza con la sua VIII edizione, il Festival del Paesaggio estende le proprie collaborazioni internazionali: si rinnova la partnership con l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma “C. M. Lerici” avviata lo scorso anno con il progetto di Matteo Nasini, e prende il via una collaborazione con l’Istituto di Cultura di New Delhi diretto da Andrea Anastasio che ospiterà nell’inverno del 2025 un’edizione speciale del Festival.

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