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In viaggio con Margherita Morgantin, in una residenza sui binari

Margherita Morgantin, Trenord, Novate
Margherita Morgantin, Trenord, Novate
Quando osservazioni, scambi e relazioni in movimento diventano Opera Collettiva, la vita nell’incontro con l’altro diventa Arte. Fino al 29 settembre corre sui binari di Trenord il progetto di Margherita Morgantin, “Cronache di viaggio breve, 15.289.000 minuti”, in collaborazione con Casa degli Artisti di Milano

Per la prima volta Margherita Morgantin, artista interdisciplinare e pendolare non per caso, trova una “residenza viaggiante” sui treni di una delle più importanti realtà europee del trasporto pubblico ferroviario regionale della Lombardia, Trenord. Il treno, che collega luoghi e persone, mostra sempre nuovi scenari umani e paesaggistici in movimento. Se la vita è un viaggio, il treno è la chiave per relazioni possibili, reali e immaginarie: ospita vite, racconti e storie quotidiane di persone che nella stessa carrozza entrano in contatto fisicamente, ma spesso senza scambiarsi neppure uno sguardo, essendo concentrati sul proprio smartphone. Morgantin, docente di Anatomia artistica e Semiologia del corpo all’Accademia di Brera, Milano, osserva e ascolta il brulichio della vita post-moderna e viaggerà sui treni regionali della Lombardia fino al prossimo 29 settembre, attraversando alcune delle 460 stazioni presenti in oltre 420 comuni, lungo 2000 chilometri di rete ferroviaria, pronta a esplorare possibilità di relazioni.

Margherita Morgantin, Trenord

PROGETTO “ASCOLTAZIONALE” UNICO NEL SUO GENERE

Questo progetto “ascoltazionale”, coordinato da Giulia Restifo con Rossana Ciocca, gallerista e ideatrice di Arte Pubblica, sarà una sfida controcorrente. Tra il tempo di partenza e di arrivo da una stazione all’altra, catturare attenzione, fiducia e ascoltare o parlare con qualcuno non è facile, dato che ognuno di noi è solo nel suo viaggio, con lo sguardo fisso sul proprio cellulare. Anche in treno, seppure percorriamo insieme lo stesso tragitto, siamo troppo di fretta per ascoltare storie di persone diverse da noi. L’artista, come un’antropologa urbana munita di un taccuino, si propone di intraprendere un viaggio nel viaggio, sempre in movimento, dentro e intorno all’uomo, in relazione con un luogo che unisce ma resta diviso, per dare ordine al tempo. Morgantin mira a farsi contaminare da luoghi e persone in viaggio, mappando varietà, mobilità, casualità e imprevisti come tracce del flusso vitale che possono rivelare condizioni umane sorprendenti. Persone, animali, culture e paesaggi, dentro e fuori dal finestrino, disegneranno una mappa di processi complessi. Commenta l’artista: «Segnali della calma e dell’attenzione riguardano i tempi sospesi negli intervalli di percorso, per gli esseri viaggianti e per i corpi metallici dell’infrastruttura. Qui, il viaggio fisico si ferma e inizia un altro tipo di percorso, solitario e condiviso allo stesso tempo.»

Durante la residenza viaggiante, Margherita Morgantin avrà una stazione di sosta ed elaborazione nello studio Atelier Nagasawa in Casa degli Artisti, a Milano, che resterà aperto e visitabile nei giorni di apertura “Open House” dal 10 al 15 settembre, con un’installazione di accoglienza/trasformazione che raccoglie elementi del paesaggio e segnali tecnici rilevati durante i sopralluoghi di manutenzione e riparazione dei treni. Una mappatura psicogeografica processuale e relazionale di linguaggi, unica nel suo genere, che avrebbe sicuramente interessato Marc Augé (1935-2023), antropologo, etnologo e filosofo francese, noto per il neologismo “non luogo”, per comprendere meglio i comportamenti ibridi, imprevedibili e discutibili della nostra società complessa. L’esposizione si terrà nell’Atelier Hidetoshi Nagasawa, Casa degli Artisti, a Milano. Questo progetto dimostra, ancor più oggi nell’era digitale e dell’I.A. (intelligenza artificiale), come la connessione tra vita e arte sia l’Opera d’Arte più sorprendente, dall’epoca del movimento Fluxus degli anni 1960/70 ad oggi.

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