Il 22 settembre la Rocca di Sala Baganza, Parma, apre per la prima volta al pubblico l’appartamento di Antonio Farnese, che conserva un ciclo di affreschi di Sebastiano Galeotti, oltre che una storia iniziata nel Quattrocento. Restauro aperto grazie a una pedana provvisoria e la sinergia pubblico-privato.
Anche le cose più antiche e immobili vivono di cambiamenti di cui spesso non ci accorgiamo, se non lentamente e a cose fatte. La Rocca di Sala Baganza rientra di certo tra le cose antiche, con le sue origini che risalgono addirittura al Quattrocento. E di modifiche allo stesso modo ne ha subite, se non altro pensando ai Signori (Sanvitale, Farnese, Borbone) che si sono succeduti tra le sue mura. Mai però un suo cambiamento era diventato parte di un’esposizione, come oggi si appresta a fare l’appartamento di Antonio Farnese.
L’appartamento fu commissionato dal Duca stesso, che nel 1710 aveva scelta la Rocca come base per un viaggio tra le corti italiane ed europee, e vi aveva ricavato una serie di stanze. Per decorarne i soffitti si era rivolto al fiorentino Sebastiano Galeotti, che dipinse una serie di raffigurazioni allegoriche dove protagonisti sono gli dèi olimpici accompagnati dalle personificazioni di vizi e virtù. Le stesse di Antonio Farnese, che con la sua commissione alimentò ulteriormente un già nutrito gruppo di affreschi di Orazio Samacchini, Ercole Procaccini e Cesare Baglione.
Tutti messi a repentaglio dal terremoto del 2008, che aveva incrinato la stabilità della porzione orientale della Rocca. A rimetterla in sicurezza, questa volta, non è stato un Farnese e neppure un Borbone, ma un’intesa strategica pubblico-privato tra la proprietà, il Comune di Sala Baganza e Iren Smart Solutions. Un cantiere ancora in essere, quello che coinvolge anche l’appartamento di Antonio Farnese, reso però agibile al pubblico grazie a un restauro aperto.
Sarà infatti possibile vedere gli affreschi di Galeotti muovendosi su una pedana, all’occasione rimuovibile, che con tanto di illuminazione e pannellistica guida il visitatore nel percorso. Una successione di ambienti che, tra riquadri alle pareti e porte dipinte, racconta di antichi luoghi di rappresentanza e di salotti da cui è possibile ammirare la piazza e le geometrie floreali del giardino Farnesiano.
Riusciremo a percepire la Rocca in evoluzione, nel pieno del cambiamento, almeno passandoci in mezzo? Con una proposta di visita inedita e ambiziosa, la Rocca di Sala Baganza sembra infatti sempre meno antica, di certo per niente immobile.