Dal 12 al 20 ottobre 2024 torna Mercanteinfiera Autunno. In fiera design storico, modernariato e collezionismo vintage, con tre collaterali davvero particolari.
“Mercanteinfiera esprime l’essenza stessa del collezionista, una persona che possiamo davvero dire impegnata in una missione grandiosa: salvare un angolo di mondo, grande o piccolo che sia“. Questa l’altisonante ma veritiera frase con cui Ilaria Dazzi, brand manager della fiera, introduce l’edizione 2024 di Mercanteinfiera Autunno. Per meglio definire il suo pensiero, sottolinea come “viviamo negli oggetti e gli oggetti dicono di noi, ci raccontano storie. Perciò siamo così ostinatamente impegnati a salvarli e conservarli. Mercanteinfiera è una vera e propria enciclopedia del mondo”.
Serve dunque solo tanta curiosità per avventurarsi tra i corridoi di Mercanteinfiera, iniziativa commerciale adatta a tutti i tipi di collezionismo, ma anche il luogo ideale per un approfondimento culturale che oltrepassa la concezione tradizionale di una fiera. Tanto che sono attesi oltre 6 mila avventori, di cui molti, secondo l’organizzazione, piuttosto giovani (tra il 1980 e il 1994). Una notizia confortante per il sistema, che trova anche conferme di una ricetta ormai trasversale: affiancare all’arte in senso stretto anche design,, borse e gioielli.
Esattamente il mix di proposte che propone l’evento parmense nei suoi quattro padiglioni, dove insieme al design d’autore, all’antiquariato, al modernariato e al collezionismo vintage troveremo anche i gioielli, le grandi firme dell’orologeria da collezione (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot) e una selezione di moda d’antan. Eterogeneità che risuona anche nelle mostre collaterali, che come ogni edizione si caratterizzano per la natura particolare e curiosa.
A partire da La forma del profumo: flaconi tra arte e storia, che si avventura nella particolare arte dei portaprofumo, realizzati nei secoli in diverse soluzioni e materiali: argilla, vetro, porcellana capodimonte, madreperla, tagua e corozo. Una storia per ogni oggetto come quella che racconta un flacone in vetro verde e ottone, attaccato a una catena da orologio maschile, che mostra un cannone e alcune parole in bulgaro che significano “Società della Valle del Male Klisura” e la data 1876, riferimento alla “Rivolta di aprile”, quando molti villaggi bulgari si ribellarono all’Impero ottomano.
E se di storie si parla, cosa c’è di più incredibile dell’esplorazione spaziale? Shoot for the moon: come abiteremo il nostro satellite, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea ESA, racconta un aspetto forse tra i meno battuti dei viaggi astronomici: il design spaziale e il suo fondamentale ruolo per tornare e restare sulla Luna, 54 anni dopo lo storico allunaggio di Apollo 11. Il programma si chiude con Beatlemania: a spasso nella storia dei Fab Four, che celebra il 60° anniversario di A Hard Day’s Night, che racconta la vicenda di quattro ragazzi che da Liverpool conquistarono Europa e Stati Uniti, scrivendo pagine indimenticabili della storia della musica e della cultura di massa.