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In brodo di giuggiole. Dalla Persia ai Balcani, la pastosità della pittura si mescola ai sogni della propria terra

Najsa Dishnica Najsa Dishnica
Najsa Dishnica
Najsa Dishnica

La sede di Milano della casa d’aste parigina Artcurial ospita, dal 4 al 31 ottobre 2024, la mostra In brodo di giuggiole, a cura di Luca Zuccala, incentrata sul dialogo tra quattro artisti: Najsa Dishnica (Durazzo, 1998), Jingge Dong (Pechino, 1989), Arvin Golrokh (Teheran, 1992) e Eric Pasino (Vercelli, 1997). 

Jingge Dong

L’esposizione prende spunto e gioca sui significati che nei secoli si sono raccolti attorno al frutto della giuggiola, originario del Medio Oriente – dunque geograficamente al centro dei Paesi di origine degli artisti – e la cui storia affonda nel mito e nel sogno, evocando mondi lontani e sognanti, ma anche aspetti semplici e quotidiani, intimi e personali. Come delle giuggiole, in brodo appunto, che prima di distillare affiorano in superficie, allo stesso modo le opere in mostra lasciano emergere brevi momenti di reminiscenze delle rispettive terre, legate anticamente tra loro da storie e leggende, ma anche da tratte commerciali e rapporti politici: i Balcani, la Persia, l’Italia, la Cina.

Arvin Golrokh

In particolare, il progetto si concentra sulle opere che gli autori hanno dedicato dai loro nuovi avamposti italiani al flusso di ricordi e nostalgie che hanno comportato le peregrinazioni dalle proprie terre d’origine. Ad accomunarle una doppia valenza: la concentrazione pastosa del brodo salino veneziano, la laguna, dove operano quotidianamente, e la densità vellutata e corposa di un altro brodo, quello di giuggiole. In bilico tra figurazione e astrazione, reale e fantastico, le dieci opere in mostra scambiano tra loro rimandi estetici e cromatici, formali e contenutistici, esperienze personali e riferimenti individuali, facendosi al contempo portatrici di sentimenti universali e immaginari condivisi che tessono un legame in grado di superare distanze temporali e geografiche, mediante la stessa stratificazione di significati che la giuggiola ha vissuto nei secoli. Tacciata come ciliegia acerba o mela insipida, nei secoli la giuggiola è stata gradualmente nobilitata fino ad essere associata, in Iraq, all’albero della conoscenza, e allo stesso tempo è penetrata nella vita quotidiana per la realizzazione della marmellata, dell’acquavite o dei canditi, ma anche in medicina, diventando emblema di sollievo come di trascendenza, tanto da ispirare il detto “andare in brodo di giuggiole”, per indicare una gioia confusa, una contentezza in grado di portare l’uomo fuori da sé.

Eric Pasino

BIOGRAFIE

Najsa Dishnica, nata a Dishnica in Albania nel 1998, vive e lavora tra Venezia e Milano. La sua ricerca è caratterizzata dallo studio della forma, del rumore e della tensione, attraverso una pittura gestuale e libera, che coinvolge il paesaggio come strumento da deformare e scomporre, dove scovare significati che superino la sua immagine reale. Ha partecipato a varie mostre collettive e personali come ‘NELLE SELVE NON PIU’ BELVE’ a cura di Carlo di Raco e RAVE Residency, Porto Marghera, 2022; Gat Gallery, a cura di Helidon Haliti, 2022, Tirana; ‘Tirana International Contemporary Art Festival’; Gat Gallery, 2022, Tirane; ‘Rinart’, National Historical Museum, 2022, Tirane; ‘Dal metallo alla carta’, presso Doppiofondo, 2022, Venezia; Premio Mestre di Pittura, Centro Candiani, 2022, Venezia Mestre; ‘Tirana International Biennale of Graphic Arts’; Gat Gallery, 2022, Tirane; Workshop ed esposizione finale di Pittura, Atelier f, a cura di Carlo di Raco e Martino Scavezzon, 2022, Padiglione Antares, Porto Mar­ghera; Artefice del nostro tempo, Padiglione Venezia della Biennale, Fondazione Forte Marghera, 2023; Extra Ordinario Workshop ed esposizione finale di Pittura- Atelier f, Padiglione Antares, in collaborazione con Vulcano Agency, a cura del professore Carlo di Raco e Martino Scavezzon, 2023; MAGAZZINO DEL SALE, Zattere, Dorsoduro 266, Venezia, 2023.

Jingge Dong, nato a Pechino nel 1989, vive e lavora a Venezia. Ha conseguito un master all’Accademia di Belle Arti di Venezia e un MFA presso la Chinese National Academy of Arts. L’arte di Dong, esposta a livello internazionale in città come Berlino, Venezia, Milano e Mosca, esplora l’interazione tra le culture orientali e occidentali, fondendo simboli cinesi con tecniche occidentali. Il suo lavoro approfondisce le complessità dell’identità culturale, riflettendo il suo percorso personale di integrazione ed esplorazione. Le opere di Dong, presenti in prestigiose collezioni come la Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia e Ca’Pesaro museo dell’arte moderna di Venezia, invitano gli spettatori a riflettere sul proprio senso di sé in un mondo interconnesso. Attraverso la sua visione artistica unica, sfida i confini tradizionali e favorisce un dialogo che trascende la geografia e il tempo.

Arvin Golrokh (Teheran, 1992) è un artista iraniano che si concentra sulle dinamiche del potere e dell’autorità, evidenziando la necessità di un pensiero critico e consapevole. La sua pratica, che oscilla tra astrazione e figurazione, esplora la fragilità delle figure autoritarie, interrogando le narrazioni che esse impongono. Le sue opere, caratterizzate da atmosfere cupe, intrecciano riferimenti alla storia e alla mitologia persiana con esperienze personali e collettive. Attraverso figure umane e animali, Golrokh evoca paesaggi interiori che riflettono sulla precarietà dell’esistenza e sulle strutture di potere. Ha ricevuto riconoscimenti come il Premio Mestre e il Premio Nocivelli (2019), e le sue opere sono incluse in collezioni pubbliche come Ca’ Pesaro e i Musei Civici di Venezia. Ha esposto in importanti istituzioni, come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Made in Cloister di Napoli (2024).

Eric Pasino (Vercelli, 1997) ha conseguito la laurea triennale in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e frequenta il biennio di specializzazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a varie mostre collettive, tra le quali “Passione bipolare” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presso Palazzetto Tito, “Mondi altri” al Palazzo Borgata di Rocca Grimalda, “Super fusion” alla Biennale di Chengdu in Cina, “Il mondo di domani” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino, “Apparizioni e ricomparse” presso la Galleria Scroppo di Torre Pellice e “Animal symbolicum” negli spazi della galleria Nicola Pedana a Caserta; ha inoltre tenuto mostre personali quali “Beati gli avanzi” nelle cantine di Palazzo Barolo e “Exeresi” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino. È risultato primo classificato al “Premio Mestre di Pittura” nel 2022, oltre che finalista in significativi concorsi d’arte quali “Artefici del nostro tempo”, “We art open” e al “Premio Nocivelli”; è stato selezionato per il “Premio Cairo” e ha vinto il bando per l’assegnazione degli atelier d’artista della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2023.

ARTCURIAL
Artcurial Italia ha aperto nel 2012 la sua sede di Milano in una splendida residenza nobiliare storica nel cuore della città e accanto al Duomo. È uno dei pilastri strategici delle aste di design italiano, nel cuore stesso del fiorente polo per i collezionisti di questa specialità. Questa importante filiale ha rafforzato la presenza di Artcurial nel mondo e il suo network internazionale per offrire un servizio locale ai propri clienti esteri.
La sede di Milano organizza regolarmente eventi come mostre a tema sul design o sugli artisti italiani, convegni e anteprime dei capolavori della stagione, offrendo una panoramica degli oggetti e delle opere d’arte in asta. In particolare, Artcurial si impegna nella valorizzazione di talenti emergenti under 35 nazionali e internazionali, dando loro spazio e promuovendone l’opera senza intenti commerciali.

 

INFORMAZIONI
IN BRODO DI GIUGGIOLE
A cura di Luca Zuccala
Milano, Artcurial (Corso Venezia, 22)
4 – 31 ottobre 2024
Inaugurazione: venerdì 4 ottobre dalle ore 17 alle ore 20.00
Orari: lunedì-venerdì, ore 10.00 – 18.30
Ingresso gratuito

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