Dall’8 ottobre al 1 dicembre 2024 il museo fiorentino ospita l’esposizione curata da Clayton Calvert, direttore della Mariani Foundation di New York, e da Vittorio Sgarbi
“Mariani va oltre David e non concede nulla al presente. Il suo neoclassicismo è ricostruito alla luce del Surrealismo, in una continua proiezione del sogno […]. Il suo neoclassicismo non è ideologico, è sentimentale, è l’Italia veduta da un viaggiatore che viene da lontano, nel suo caso che si allontana per rivederla”. Con queste parole Vittorio Sgarbi introduce la mostra “Carlo Maria Mariani. Arte oltre il tempo“, in programma da martedì 8 ottobre a Firenze, a Palazzo Pitti.
L’esposizione presenta sedici opere del pittore italiano, scomparso nel 2021 all’età di 90 anni a New York, abbracciando un arco temporale di oltre 50 anni della produzione dell’artista, dal 1968 al 2019. A curarla, oltre a Sgarbi, c’è Clayton Calvert, direttore esecutivo della Carlo Maria Mariani and Carol Lane Mariani Foundation di New York. Con opere provenienti dalla stessa Fondazione, dal MART di Trento e Rovereto, dalla Collezione Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, dal Museo del Novecento di Milano e dalla Collezione Antonio Martino di Roma.
Filosofici e concettuali
“Una mostra che nasce nel segno della continuità della Storia dell’Arte e della bella e intelligente Pittura”, scrive lo stesso critico americano. “Che si relaziona con i capolavori del passato presenti a Palazzo Pitti, instaurando un dialogo potente nel segno dell’immortalità e soprattutto dell’eterna contemporaneità della sublime pittura senza età, ed esteticamente e filologicamente intellettuale”.
“Mariani, lui uomo intellettuale e colto, ha avuto il dono naturale, speciale e sublime, di saper dipingere divinamente”, scrive in catalogo il collezionista Antonio Martino. “Motivo per cui i suoi dipinti sono filosofici e concettuali. Ed hanno la funzione di continuare a far sopravvivere il concetto di ‘bellezza ideale’ dell’Arte in continuità con i capolavori greci e il neoclassicismo teorizzato dal Winckelmann. Carlo Maria Mariani come ‘pictor philosophus’, ‘latinista’, ‘storico dell’arte’. E come ‘poeta estetico visivo fotografo’ che continua a far sopravvivere la bellezza intelligente della Pittura di figura, affermando ‘Ad aeternitatem pingo’ in sintonia con Paul Valéry, Nietzsche e sulla scia concettuale di Giorgio De Chirico.”.