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Da collezionista ad affidatario: Cambi festeggia la sua storia con un’asta particolare

Dopo più di vent’anni da collezionista, un imprenditore piemontese vende la sua collezione d’arte da Cambi, che gli dedica un’intera asta a più tornate, dal 22 al 24 ottobre 2024, al Castello Mackenzie di Genova.

Era il mese di settembre del 2000 quando nella splendida cornice di villa Toscanelli a Pontedera conoscemmo B.A., distinto signore che ci chiese di partecipare su numerosi lotti di pregio di quella che fu la prima House sale della nostra casa d’aste. Nei seguenti anni parteciperà a decine di nostre vendite battendo centinaia di lotti, dall’antico al 900, arredi dipinti ma soprattutto porcellane Gio Ponti e statuine della manifattura di Lenci di cui era un grande collezionista“, spiega Matteo Cambi, presidente di Cambi Casa d’Aste, introducendo a un’asta quantomeno singolare.

La maison si prepara infatti a esitare circa 1000 pezzi unici di design, e non solo, collezionati negli anni dallo stesso eclettico imprenditore Piemontese, perlopiù acquistati presso la casa d’aste stessa. “É stato per noi un importante cliente che per quasi venti anni ci ha accompagnato nella nostra crescita e che in un certo senso riteniamo faccia parte della nostra storia. Ed è proprio per questo che con immenso piacere abbiamo deciso di dedicare a lui, in occasione della nostra asta 1000, una grande vendita con oltre 1000 lotti che ripercorrono il gusto e le passioni di un grande collezionista che affianco all’oggetto acquistato per puro arredamento ha sempre puntato i pezzi più rari e interessanti delle nostre aste”, continua Matteo Cambi.

La vendita si articolerà quindi in più tornate nelle quali, oltre agli arredi, ai dipinti antichi e ai mobili di antiquariato, saranno presentati una collezione di dipinti del XIX secolo con predilezione per la pittura orientalista e un catalogo dedicato alle maioliche e porcellane del ‘900.

Venendo ai lotti, ecco una coppia di consolle con specchiere risalenti alla fine del XVIII secolo, finemente intagliate e dorate; una scrivania “alla Mazzarina”, intarsiata con decori in stile Boulle del XVIII secolo; una selezione di poltrone e divani del XIX secolo, caratterizzati da legni laccati e dorati; uno scrittoio da centro con alzata, decorato ad arte povera.

Da qui alle opere di Gio Ponti, tra cui alcuni vasi della manifattura Richard Ginori – come il vaso “San Cristoforo” del 1931 e il vaso “Amazzone con lancia” datato 1923-30 – e le sculture di Helen König Scavini per Lenci, tra cui Colpo di Vento e Zizi, che incarnano l’innovazione e il fascino della ceramica del tempo.

Quanto ai dipinti, essi si attestano tutti nell’Ottocento, e a realizzarli sono stati autori quali Pietro Lucchini, con La Dama di Costantinopoli, Alberto Pasini con Alla Fontana, Eugène Alexis Girardet con La Carovana e il top lot di Étienne Dinet, La raccolta.

IL CATALOGO COMPLETO

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