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Artificio naturale. Alla Pinacoteca di Fabriano una scultura ambientale di Paolo Icaro

Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi
Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi
Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi

L’acquisizione dell’opera di Icaro è promossa dal Comune di Fabriano e ideata in collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli

Il marmo diventa ‘artificio’, nello scontro-confronto tra materia e materialità. Artificio da non intendersi come illusione o finzione, bensì come ‘trasformazione fatta ad arte’, e quindi naturale. Che permette di ascoltare la memoria del materiale”. Così l’artista Paolo Icaro tratteggia i contenuti della sua opera Artificio naturale, scultura ambientale acquisita nella collezione della Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano. Realizzata nel 2011, l’installazione è composta da cinque massi in pietra, semplicemente adagiati a terra.

Interessante la genesi di Artificio naturale: lo scultore ha inizialmente modellato in argilla una pietra “ideale”. Levigandola fino a farla sembrare un sasso perfetto, come se fosse stato plasmato dall’acqua di un torrente. Da questa forma originale sono stati creati cinque esemplari in gesso, poi in cemento, e infine, grazie a una scansione 3D, sono stati scolpiti in pietra di Matraia. Un materiale di color grigio-azzurro dall’eccezionale compattezza e resistenza. Pur avendo la stessa forma, i cinque massi appaiono diversi in quanto posti in cinque posizioni differenti, le uniche in cui stanno in equilibrio.

 

Marcello Smarrelli e Paolo Icaro (foto Mario Sereni)
Marcello Smarrelli e Paolo Icaro (foto Michele Alberto Sereni)

Il progetto, a cura di Marcello Smarrelli, promosso dal Comune di Fabriano e ideato in collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, è sostenuto dal PAC2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. “Questo nuovo ingresso arricchisce il dialogo tra le diverse epoche rappresentate nella nostra collezione”, ha commentato Maura Nataloni, Assessore alla Bellezza del Comune di Fabriano. “Il progetto ribadisce, dunque, la volontà del Comune di Fabriano di investire sul contemporaneo e sull’arte contemporanea attraverso una serie di iniziative, fino alla realizzazione di un luogo ad essa dedicato”.

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