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Fondi d’oro di qualità elevatissima. Le preziose tavole di Allegretto Nuzi in mostra a Fabriano

Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici. (dettaglio) Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici. (dettaglio)
Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici.
Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici.

Dal 15 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022 sarà possibile visitare la mostra Allegretto Nuzi. Oro e colore nel cuore dell’Appennino, a cura di Andrea de Marchi e Matteo Mazzalupi, presso la Pinacoteca Civica di Fabriano. 

Con la collaborazione del Comune di Fabriano e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti, questa mostra riporta per la prima volta a Fabriano una trentina di opere di Allegretto Nuzi, affiancate da una serie di sculture di altri artisti che hanno subito l’influenza del maestro.

Attivo a Fabriano dal 1347 fino alla morte avvenuta nel 1373, Allegretto Nuzi è stato un artista prolifico, il cui lascito spazia da altaroli per il culto privato a polittici di grandi dimensioni a cicli affrescati. I fondi dorati del Nuzi sono stati negli anni molto ricercati, disperdendosi in musei e collezioni importanti sia in Italia che all’estero. 

Ricostruzione del trittico del 1358 di Allegretto Nuzi: al centro Madonna col Bambino in trono (collezione privata), ai lati Santi Antonio abate e Giovanni evangelista e Santi Giovanni Battista e Venanzio (Fabriano, Museo diocesano), 1358, tempera su tavola. (© Federica Corsini).
Ricostruzione del trittico del 1358 di Allegretto Nuzi: al centro Madonna col Bambino in trono (collezione privata), ai lati Santi Antonio abate e Giovanni evangelista e Santi Giovanni Battista e Venanzio (Fabriano, Museo diocesano), 1358, tempera su tavola. (© Federica Corsini).

«Forte della sua educazione toscana il Nuzi esercitò un’influenza enorme, fra Umbria e Marche, in sodalizio con il conterraneo ed emulo Francescuccio di Cecco, importando un linguaggio pacato e monumentale, maturato sul confronto con la tenerezza espressiva dei Lorenzetti a Siena e con i volumi accarezzati di giotteschi fiorentini come Maso di Banco e Bernardo Daddi. Allegretto introdusse nelle Marche tipologie ancora ignote di complessi polittici e squisiti altaroli per la devozione individuale. Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’Umiltà in area adriatica, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti.

Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici. (dettaglio)
Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino e Imago Pietatis, tempera su tavola. Dittico diviso tra collezione privata e Pesaro, Musei civici. (dettaglio)

Nelle tecniche pittoriche fu sperimentatore, combinando con grande libertà i punzoni per comporre i decori floreali dei nimbi e dispiegando scintillanti tessuti operati con fantasie di uccelli e tartarughe, col colore sgraffito per rimettere in luce l’oro del fondo. Da Fabriano dialogò strettamente coi migliori pittori fiorentini suoi coetanei, con Puccio di Simone che portò a lavorare con sé fra 1353 e 1354, coi fratelli Andrea e Nardo di Cione, gli Orcagna» racconto Andrea de Marchi. 

Questa attesissima esposizione, di grande rilievo scientifico, studia da vicino il percorso del maestro, che a pieno titolo può essere definito tale, confrontando opere e delineando con chiarezza il suo percorso e il suo ruolo nella definizione dello stile e dello sviluppo della pittura nella seconda metà del ‘300 nell’area del centro Italia.
Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino in trono e sei angeli, tempera su tavola. Avignone, Musée du Petit Palais.
Allegretto Nuzi, Madonna col Bambino in trono e sei angeli, tempera su tavola. Avignone, Musée du Petit Palais.

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