Tra i lotti dell’asta che la Sloane Street Auctions di Londra propone in vendita il 23 ottobre ce n’è uno davvero particolare: la maschera funebre di Egon Schiele, realizzata da Gustinus Ambrosi e stimata 1.3-2.6 mila dollari.
Due giorni dopo la morte di Egon Schiele nel 1918, a causa dell’epidemia di influenza spagnola che dilagava per Vienna, lo scultore Gustinus Ambrosi arrivò fino alla sua bara, la aprì e fece uno stampo del volto dell’artista. Un incontro decisamente anomalo, reso ancora più paradossale dal fatto che i due, in vita, non si erano mai conosciuti.
In una lettera, Ambrosi aggiunge alcuni dettagli che acuiscono lo straniamento, come il tempo “frizzante” di quel mattino di novembre e di “aver rimosso il colletto e la cravatta” del pittore per non ostacolare la presa dello stampo. Stampo da cui lo scultore avrebbe ottenuto quattro copie della maschera: una per sé, una per la madre di Schiele, una per Arthur Roessler (il critico d’arte che per primo riconobbe il talento di Schiele) e una per il suo editore Richard Lanyi.
Oggi, una di queste maschere funebri in bronzo comparirà alla Sloane Street Auctions di Londra, il 23 ottobre, dove si prevede che raggiungerà una cifra compresa tra 1.3-2.6 mila dollari. Sebbene non vi siano tracce di precedenti passaggi in asta della maschera, un suo calco in gesso è conservato al Leopold Museum di Vienna, che conserva il maggior numero di opere di Schiele, un attestato di valore per la scultura e il suo autore.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Vienna, Ambrosi divenne un ricercato ritrattista nel periodo tra le due guerre, rappresentando l’Austria alla Biennale del 1925 a Roma, insieme a Egon Schiele e Gustav Klimt. Oltre 600 sculture di Ambrosi furono distrutte dai bombardamenti alleati a Vienna nel 1945.
The Death Mask of Egon Schiele (1918) sarà dunque uno dei 600 lotti che compongono la 20th Century, Modern and Old Masters, Islamic and Asian Art and Jewellery della Sloane Street Auctions, in cui troviamo lotti estremamente disparati, che spaziano dai gioielli art déco ai tappeti persiani, fino alle stoviglie del ristorante Pharmacy di Damien Hirst.