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Come si restaura un’opera? L’esempio della Natività di Piero della Francesca

Piero della Francesca, The Nativity, 1470-5 Oil on poplar, 124.4 x 122.6 cm Piero della Francesca, The Nativity, 1470-5 Oil on poplar, 124.4 x 122.6 cm
Caroline Campbell e Jill Dunkerton discutono del complicato restauro della Natività di Piero della Francesca. Tra i punti toccati c’è un approfondimento sui materiali e sulle tecniche usati dell’artista, nonché un racconto delle varie vicissitudine che il quadro ha attraversato – tra cui alcune bruciature di candela – prima di arrivare alla National Gallery di Londra.

Una tettoia in mattoni sgangherati e rovinati in cima a uno sperone roccioso rappresenta la stalla in cui nacque Cristo. La precarietà della composizione sottolinea la povertà e l’umiltà della nascita di Gesù. La Vergine Maria, che ha steso il suo mantello per proteggere la pelle del figlio appena nato dalla terra gelata, posa ispirata alla visione miracolosa di santa Brigida di Svezia.

Dietro la Vergine ci sono due pastori; mentre Giuseppe, suo marito, è seduto sulla sella dell’asino. Un gruppo di angeli che suonano i liuti e cantano fornisce una colonna sonora paradisiaca a una scena altrimenti piuttosto rustica.

Piero della Francesca realizò questo quadro per il palazzo di famiglia nella sua città natale di Sansepolcro. Un tempo ritenuto incompiuto, fu in realtà danneggiato dai restauri condotti prima che entrasse nella collezione della National Gallery.

Proprio sulle criticità che il quadro presenta in fase di restauro si concentra il video della National Gallery di Londra.

Piero della Francesca, The Nativity, 1470-5 Oil on poplar, 124.4 x 122.6 cm
Piero della Francesca, The Nativity, 1470-5
Oil on poplar, 124.4 x 122.6 cm

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