Amico e sodale di artisti come Lucian Freud e Francis Bacon, Auerbach vinse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1986.
“Sembrava esserci una specie di comunità tra Michael Andrews, Lucian Freud, Francis Bacon e me. E John Deakin suggerì che non sarebbe stata una cattiva idea farci fotografare, come, se non un gruppo, tra virgolette, una specie di congrega di artisti che si riunivano in una certa misura”. Così Frank Auerbach ricordava in una recente intervista quel gruppo di artisti dalla storiografia definiti “London School”, che verso la metà del secolo scorso mise Londra al centro delle dinamiche della pittura internazionale. Ora tutto questo può traghettare alla storia, visto che lui, l’ultimo del gruppo, è morto a Londra all’età di 93 anni.
Nato a Berlino nel 1931, Auerbach giunse in Inghilterra nel 1939, arrivando a Londra come rifugiato dalla Germania nazista, uno dei sei bambini aiutati dalla scrittrice Iris Origo. Dal 1948 al 1955 studiò alla St. Martin’s School of Art e al Royal College of Art di Londra. Visse e lavorò nello stesso studio nel nord della Capotale dal 1954, dedicandosi al suo lavoro 364 giorni all’anno. La sua prima mostra retrospettiva fu alla Hayward Gallery nel 1978, e Auerbach ricevette il Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1986. Recentemente, era stata accolta con grande successo la sua mostra Charcoal Heads, presentata quest’anno alla Courtauld Gallery.
E risale a quest’anno anche l’ultima occasione per vedere le sue straordinarie pitture in Italia, a Venezia. In concomitanza con il vernissage della Biennale Arti Visive, infatti, Palazzo da Mosto ha ospitato la mostra Starting Again, con una selezione di opere di oltre cinque decenni di produzione di Auerbach. Undici dipinti a olio raramente esposti realizzati tra il 1969 e il 2016, con i temi tipici di Auerbach: ritratti dei suoi soggetti preferiti e i paesaggi che osserva quotidianamente dal suo studio a Londra.