“La pittura è poesia mutevole, la poesia è pittura che parla”, Giovan Battista Marino, La Galeria (1619)
Può la poesia celebrare e ispirare quadri e pittori? A questa domanda vuole rispondere la mostra “Poesia e pittura nel Seicento, Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione”, sino al 9 febbraio 2025. La Galleria Borghese di Roma celebra il poeta barocco e la sua colta passione per la pittura. L’esposizione, a cura di Emilio Russo, Patrizia Tosini e Andrea Zezza, è un’occasione per riflettere sulle infinite connessioni tra poesia e pittura, sacro e profano, letteratura, arte e potere nel primo Seicento.
La rassegna celebra dunque il poeta e la sua passione per la pittura: il gioco di specchi di Marino, attraverso il quale riflette immagini in parole, si è trasformato per i curatori nel loro stesso atto di specchiare la sua galleria ideale in quella reale realizzata dal cardinale Scipione Borghese, suo contemporaneo. Grazie alla sua componente fortemente poetica e all’ allestimento scenografico prettamente barocco, Galleria Borghese rappresenta il contesto /luogo ideale per ospitare l’inedito progetto, come sostiene la direttrice del museo Francesca Cappelletti.
Partendo dai testi del poeta, l’esposizione disegna un percorso attraverso la grande arte rinascimentale e barocca, da Tiziano a Tintoretto, da Correggio ai Carracci, da Rubens a Poussin. In particolare l’’esposizione si concentra sul momento d’oro del Barocco, quando il rapporto tra letteratura e arte visiva si fa più intenso, forse incarnato in maniera più completa proprio dal poeta che per primo ha esplorato e celebrato questa fusione.
La mostra approfondisce la vita del poeta ‘esule’. Marino, noto soprattutto per il poema Adone (1623), che racconta la tragica storia d’amore tra il giovane Adone e Venere, è anche autore de La Galeria (1619), una raccolta di 624 componimenti poetici che celebrano altrettante opere d’arte. Il gioco di rispecchiamenti tra parole e immagini, tra l’arte reale e quella immaginaria, è al centro di questo pensiero poetico che si riflette in particolare nella mostra.
Durante la sua vita, Marino frequenta le corti più importanti dell’epoca come quella di Matteo di Capua a Napoli, di papa Clemente VIII Aldobrandini a Roma, di Giovan Carlo Doria e Giovan Vincenzo Imperiali a Genova, di Carlo Emanuele I a Torino, riuscendo a stringere rapporti diretti con i più importanti pittori del tempo quali il Cavalier d’Arpino, Bernardo Castello, Caravaggio, Agostino Carracci, Ludovico Cigoli e Palma il Giovane. Nel 1615, perseguitato dall’Inquisizione sarà costretto a lasciare l’Italia e rifugiarsi presso la corte di Luigi XIII e Maria de’Medici a Parigi. Qui avrà l’occasione di conoscere un altro maestro del Seicento Nicolas Poussin con cui stringerà un forte legame e che sancirà la fama definitiva del grande pittore francese.
Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni. La prima è dedicata a Poesia e pittura nel Seicento, una sorta di introduzione all’universo mariniano, con capolavori di artisti come Correggio, Tiziano e Tintoretto. Nella sezione La Galeria e il dialogo di Giovan Battista Marino con gli artisti, dedicata alla raccolta La Galeria, la mostra ripercorre il rapporto del poeta napoletano con la grande arte del Rinascimento e Barocco, grazie a un confronto tra dipinti, sculture e la loro trasposizione letteraria. Ne sono emblema i capolavori di Luca Cambiaso, Tiziano, Palma il Giovane, Pietro Paolo Rubens, Cavalier d’Ar-pino, Alessandro Turchi, Pietro Bernini. Nella sezione su La Strage degli innocenti, che prende il titolo da uno dei capolavori del poeta, si approfondisce un altro tema affrontato da Giovan Battista Marino a partire dalla tradizione figurativa. L’opera viene pubblicata postuma solo nel 1632, ma all’inizio del secolo il tema biblico era tornato in auge anche in pittura grazie a opere di grande formato realizzate, tra gli altri, da Guido Reni, Giovanni Battista Paggi, Nicolas Poussin, Pietro Testa, che si misurano con la rappresentazione di un orrore capace di generare meraviglia.
Non lascia indifferente lo spettatore, la sezione intitolata L’ Adone tra sacro e profano che raccoglie le opere legate al mito di Adone– giovinetto bellissimo amato da Venere, destinato a una tragica fine – protagonista dell’omonimo poema mariniano, che può essere considerato l’opera simbolo del Seicento italiano. In questa parte sono raccolti alcuni capolavori di Palma il Giovane, Scarsellino e Poussin legati al mito, opere che spaziano dagli esiti più sensuali, propri della storia d’amore tra Adone e la dea, a quelli più tragici relativi alla sua morte e al compianto di Venere, in cui entrano in scena anche sottili rimandi a raffigurazioni sacre.
Infine, l’ultima sezione della mostra, Commiato. L’apoteosi di Giovan Battista Marino e la scoperta di Nicolas Poussin, rende merito al lascito più significativo della passione artistica di Giovan Battista Marino: l’intuizione della grandezza del giovane Nicolas Poussin. Qui troviamo importanti opere come il Compianto su Adone morente, il Parnaso e L’ispirazione del poeta, tutte legate con evidenza alla celebrazione della poesia mariniana.
La mostra, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, restituisce così l’eredità di un intellettuale che ha saputo intrecciare la bellezza della poesia con la seduzione dell’arte figurativa, in un periodo in cui la parola e l’immagine si alimentavano vicendevolmente, dando vita a un affascinante intreccio.
La mostra offre anche l’opportunità di riscoprire la Pinacoteca della Galleria Borghese, recentemente restaurata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Gli interventi hanno riguardato il rinnovamento dell’illuminazione, delle tappezzerie e dei serramenti, migliorando sia la conservazione delle opere che l’efficienza energetica. Inoltre, è stato creato un nuovo percorso di visita, con colori alle pareti ispirati alle tonalità dei capolavori esposti, per un’esperienza estetica rinnovata.
Informazioni utili
Titolo: Poesia e Pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione
Location: Galleria Borghese, Roma
Date: Dal 19 novembre 2024 al 9 febbraio 2025
Orari di apertura: Dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 19:00
Biglietti: Disponibili sul sito ufficiale della Galleria Borghese