Borderland è la nuova collettiva parigina che vuole indagare il corpo come spazio liminale. Corpo al centro, un luogo di transizione nel quale le categorie e la norma si annullano, sfidando così l’idea di una definizione univoca e immutabile di corpo e, per estensione, di identità. Aperta dal 28 novembre al 5 dicembre, e curata da Teresa Ranchino e Kevin Scott, la mostra riunisce sei artisti internazionali allo spazio CONFORT MENTAL in 14 Rue Saint-Blaise, che hanno dato vita alla propria visione di metamorfosi corporea attraverso interpretazioni a volte estetiche, a volte metafisiche, a volte estremamente personali, a volte necessariamente politiche.
Come scrivono i curatori nel catalogo: Il corpo emerge come una regione liminale, sospeso tra due condizioni antitetiche: da un lato, l’esperienza straniante di abitare una pelle che ci contiene; dall’altro, l’irresistibile desiderio umano di oltrepassarne il limite, per poi assumere forme differenti. Il filosofo Michail Michajlovič Bachtin, nella sua definizione di grottesco, descrive questa condizione corporea come una “terra di confine” (borderland): uno spazio in cui le forze contraddittorie dell’esistenza si incontrano e si scontrano, rendendo il corpo non più un’entità chiusa e statica, ma un crocevia di tensioni e possibilità.
La mostra si propone di esplorare il desiderio di decostruire e reinventare il corpo, riflettendo la nostra comprensione sempre più fluida e complessa d’identità. Come ha scritto la storica dell’arte Frances Connelly, il grottesco «non esiste se non in relazione a un confine, una convenzione o una aspettativa». Distorcendo, smembrando o reimmaginando il corpo, gli artisti qui riuniti utilizzano il grottesco e il concetto di metamorfosi come strumenti erotici, poetici e politici, tesi a plasmare la forma e la sostanza di corpi nuovi. Attraverso questa re-immaginazione del corpo, non si assiste a un semplice passaggio da una forma all’altra: si tratta piuttosto di una continua negoziazione di identità, un percorso che sfida ogni significazione fissa, sotto il segno della liberazione.
Il filo conduttore che lega tutte le artiste e gli artisti è l’audacia dei materiali che utilizzano: cera, pelle sintetica, tessuto, ceramica, grafite su muro, spray, gelatina e persino cibo – media plasmabili e sperimentali, che assumono forme mutevoli e si piegano alla sensibilità di chi le lavora. Sono materiali che si oppongono in qualche misura alla solidità della tela, sfidando così l’idea di una forma artistica immutabile. Invitano, chi le osserva, a cogliere le sfumature della loro metamorfosi: la luce che ne svela aspetti nascosti, il trascorrere del tempo che le conduce lentamente verso una mutazione, o addirittura, alla decomposizione.
Lo spazio
CONFORT MENTAL è uno spazio dedicato all’incontro, alla creazione, alla collaborazione, alla resistenza, alla promozione, alla vendita e all’esposizione. La sua missione è accogliere esperienze artistiche, progettuali, intellettuali e politiche, caratterizzate da una solida visione interdisciplinare. Costituisce una finestra, sia in senso letterale che metaforico, sulla prassi contemporanea di coloro che operano, costruiscono e curano in autonomia.
Credits
A cura di Teresa Ranchino e Kevin John Scott
Title lettering di Lorenzo Conforti
Fanzine autoprodotta e grafiche a cura di Andrea Ceresa
Sponsors – Eterno Milano, Love LetterBagnolet, IESA arts&culture Paris
Informazioni e contatti
La mostra sarà visitabile dal 28 novembre al 5 dicembre 2024 presso CONFORT MENTAL, 14 Rue Saint Blaise, 75020, Parigi. Tutti i giorni dalle 11:00 alle 17:00.