Premio Scultura Ca’ del Bosco. È stata da poco inaugurata l’opera vincitrice della prima edizione del premio. Si tratta di handandland, installazione in neon di grandi dimensioni realizzata dall’artista siciliana Irene Coppola (Palermo, 1991).
Un’opera che dialoga perfettamente con l’ambiente circostante. In neon soffiato e con una superficie di circa 17 x 3 metri, l’opera vincitrice handandland si sviluppa lungo il corridoio del porticato che conduce all’area di produzione della Cantina, destinata alla lavorazione delle uve. Le spirali, da cui emergono le parole hand and land, si rifanno alla struttura del viticcio tipico delle piante rampicanti come la vite, ovvero l’estensione tattile che le permette di sostenersi e crescere più in là del fusto. La lunga prospettiva invita il fruitore a incedere per scoprire il contenuto di quello che sembra essere un testo. Il linguaggio viene decostruito in un disegno luminoso di forme che omaggiano il lavoro nelle vigne e la conoscenza tattile di quel profondo legame tra corpo e natura. La parola inglese and congiunge e al contempo si moltiplica nelle parole hand (mano) / land (terra) diventando una sorta di mantra dove il segno si fa e si disfa di continuo, in un gioco di corrispondenze, potenzialmente infinito, tra significante e significati.
Con questa vittoria Irene Coppola si è aggiudicata un premio in denaro a titolo di riconoscimento del merito personale oltre a una somma destinata alle spese per la realizzazione effettiva dell’opera che d’ora in poi farà parte in modo permanente del parco sculture di Ca’ del Bosco, entrando così a far parte della collezione della cantina che sin dagli anni Settanta ha stretto un profondo legame con l’arte. I suoi spazi interni ed esterni possono essere considerati una vera e propria Galleria d’Arte che vanta opere di grandi artisti: Pomodoro, Mitoraj, Stefano Bombardieri, Paladino e molti altri.
Vino, arte, cultura, Rinascimento, tradizione, innovazione, ecologia, etica, educazione: nel rispetto delle caratteristiche fondanti di Ca’ del Bosco, il presidente Maurizio Zanella ha fortemente voluto l’istituzione del Premio Scultura Ca’ del Bosco. Il riconoscimento è nato con un doppio intento: rafforzare e rendere indelebile il forte legame che esiste fra l’Arte e Ca’ del Bosco e rendere istituzionale il forte rapporto già esistente con un’azione di mecenatismo in grado di rafforzarlo con le infinite capacità e possibilità immaginative della nuova generazione artistica.
Ca’ del Bosco – dichiara Zanella – significa innanzitutto ascoltare la natura e dare alle sue variabili forme la possibilità di esprimersi attraverso l’aiuto dell’uomo che si fa custode di un territorio straordinario coltivandolo, ma non consumandolo. Irene Coppola ha saputo interpretare i valori di Ca’ del Bosco, fornendo una visione molto moderna e inedita del tralcio di vite. Il supporto di Venetian Heritage e, in particolare, del suo direttore Toto Bergamo Rossi nell’individuazione di una giuria di qualità che, a sua volta, sapesse interpretare il sogno di Ca’ del Bosco ha favorito la perfetta riuscita del progetto. Il motto di Venetian Heritage è “Restoring the past, building the future”, un concetto che non è molto diverso dall’equilibrio fra la tradizione e l’innovazione che, da sempre, guida la rinascita della nostra cultura del vino e che Irene Coppola ha voluto e saputo far suo.
Il Premio stato annunciato nel maggio 2023 con cadenza biennale e la partecipazione al Concorso è stata su invito della Giuria formata, per la prima edizione, da: Toto Bergamo Rossi (presidente), Mario Codognato, Davide Dotti, Arturo Galansino, Pepi Marchetti Franchi, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Maria Luisa Frisa. Prossime edizione: 2025-2026.
Irene Coppola
Irene Coppola indaga lo spazio liminale tra natura e cultura e il display come dispositivo politico attraverso diversi media che vanno dalla scultura, al video, all’installazione ambientale. Partecipa a residenze artistiche in Italia e all’estero, tra cui: AndAndAnd per Documenta13, PACA_Proyectos Artisticos Casa Antonino (Spagna), Dolomiti Contemporanee, La Wayaka Current (Panama/Cile). Nel 2019 vince la VI edizione dell’Italian Council e nel 2021 pubblica Habitat 08°N edito da Viaindustriae. Vince Cantica21, premio sostenuto dal MiC e dal MAECI, con un’opera inedita destinata alla collezione permanente del Museo RISO di Palermo. Nel 2022, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura a Dakar, realizza una nuova installazione come progetto collaterale della biennale di Dak’Art. Nel 2023 è fellow artist della Fondazione Studio Rizoma a Palermo e nel 2024 porta avanti la sua ricerca in Cile con il supporto della XII edizione dell’Italian Council. Tra le mostre personali e collettive ha esposto presso: IIC di Dakar, FPAC, PAV, Palazzo Strozzi, Palazzo Re Rebaudengo, Cercle Cité, Palais De Tokyo.