Paolo Asti cura il progetto che vede Cozzani protagonista nel Museo di arte contemporanea della metropoli asiatica
“Un progetto che sappia cogliere e rappresentare l’identità di una popolazione, la morfologia del territorio, la bellezza della natura e di un golfo. Ma anche la grande modernità, che in questo caso, caratterizza il luogo ospitante la mostra”. Con queste parole il curatore Paolo Asti introduce lo strutturato progetto che vede protagonista l’artista Carlo Alberto Cozzani in Cina, nel Museo di arte contemporanea di Zhuhai. Un lungo periodo di residenza, durante il quale Cozzani realizzerà le opere che saranno esposte a partire dal luglio 2025 in oltre cinquecento metri quadrati. La mostra Omaggio a Zhuhai e al Golfo delle Perle sarà dedicata proprio alla città di due milioni di abitanti, affacciata sul golfo delle Perle nel Mar Cinese Meridionale, situata nella regione del Guandong.
Cinquemila immagini
“La Cina, con cui le istituzioni italiane quest’anno celebrano con eventi il settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo, non è solo un paese in cui la modernità si evince a ogni passo”, aggiunge Asti. “È anche custode di grandi tradizioni, per questo il lavoro di ricerca comprende anche l’utilizzo di un’antologia di liriche scritte tra il 1753 e il 1278 a.c. come elemento di unione tra passato e presente, tra cultura millenaria e ciò che è più contemporaneo”. Scegliendo tra le oltre cinquemila immagini fotografiche realizzate nel mese scorso in una prima permanenza a Zhuhai, l’artista, dopo aver modificato digitalmente le immagini prescelte, provvederà a stamparle su carta di grande formato, così da compiere su di esse interventi pittorici con uso di olii, acrilici e materiali di recupero.
Il progetto porta il marchio dell’associazione culturale Startè, di cui Paolo Asti è presidente e fondatore. “Una grande occasione di crescita per il mio lavoro”, dichiara l’architetto Carlo Alberto Cozzani, “non posso quindi che esprimere la mia riconoscente alla direzione museale che mi ha accolto con grande fiducia ed entusiasmo offrendomi, non solo uno spazio espositivo di grande prestigio, ma mettendomi a disposizione uno studio dove produrre le mie opere. Sento anche la responsabilità di rappresentare, artisticamente parlando, il mio Paese e in qualche modo la percezione che se ne ha nel mondo”.