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STRESS. Sesso, marmo e memoria

Stefano Serretta, Stress
Stefano Serretta, Stress
Sta per concludersi la mostra Stress di Stefano Serretta organizzata da Tiresia nel loro spazio espositivo di Carrara.

Carrara è una città bianca con qualche striatura di grigio, dalle cave che bucano le montagne ad ogni appendice decorativa o funzionale che affiora tra vie e piazze forse ancora anarchiche. Il marmo insiste ed esiste ovunque, è una condizione più sentimentale che materica, è la montagna che si svuota per rotolare a valle.

E cos’hanno in comune questa roccia metamorfica e l’archivio del Centro di Documentazione  Aldo Mieli, un luogo che raccoglie documenti, fotografie, libri, sulla storia del sesso e sulla sua incontenibile manifestazione libertaria?

Stefano Serretta, Stress

La mostra Stress di Stefano Serretta, esito della residenza allo spazio indipendente Tiresia di Carrara, sembra avanzare alcune ipotesi. L’obiettivo iniziale di riattivare un archivio sterminato come quello del Centro di Documentazione  Aldo Meli, aveva il rischio di cedere all’omaggio incondizionato, alla celebrazione sorda e inconsistente. Serretta è riuscito ad evitare ogni inutile enfasi sostenendo un corpo a corpo con i documenti, l’artista si mimetizza con l’archivio diventando egli stesso traccia. Il materiale cartaceo, visionato e studiato, diventa il presupposto per apparizioni autonome, forse a volte autobiografiche. Tutto si mischia, non c’è frattura, una nuova narrazione prende corpo. Il sesso di censure, amplessi, amori furtivi si sedimenta in un racconto per immagini in cui il citazionismo si intreccia alla memoria personale. Non è una storia lineare perché non lo può essere, l’archivio si frantuma andando a contaminare l’esperienza individuale. E questa lacerazione si manifesta nei frammenti di marmo che Serretta sceglie come tavole su cui intervenire. Sono pezzi di scarto, simili ad antiche epigrafi, ritrovamenti archeologici posti a parete o appoggiati a terra.

Stefano Serretta, Stress

Il marmo perde la propria accezione estetizzante per assumere un carattere funzionale, come si legge nel testo critico che accompagna la mostra, il gesto di profanare la pietra segnandola per sempre racchiude in sé la potenza dell’atto sessuale: è potente l’arte di incidere sul marmo, come è naturale in questa tecnica il richiamo alla penetrazione.

Ed ecco che il corpo a corpo si manifesta nella sua forza generativa, una sorta di violenza controllata che cede al piacere.

Se nella storia il marmo è stato sinonimo di potere e di architettura da regime, Serretta ribalta l’assioma eludendo la tradizione della materia.

La mostra apre con una fotografia realizzata in cava, una scritta incisa su una grande parete:

You,
all my mistakes,
all my hopes,
all my fears 

Un incipit narrativo che dimostra come l’archivio sia una dimensione mobile dentro cui calarsi e affondare, un luogo dove cercare errori, speranze, paure.

Uno specchio grazie al quale interrogarsi, se il coraggio ci sorregge.

Stefano Serretta, Stress

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Informazioni utili
Stefano Serretta. Stress
Piazza Alberica 6b, Carrara
Visite su appuntamento fino al 15 febbraio
info@hellotiresia.com

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