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Casa Batlló diventa il palcoscenico di uno spettacolo di arte digitale

Mappatura di Quayola sulla Casa Batlló di Gaudì a Barcellona nel febbraio 2025. Foto: Claudia Maurino.
Mappatura di Quayola sulla Casa Batlló di Gaudì a Barcellona nel febbraio 2025. Foto: Claudia Maurino.
L’opera digitale Arborescent dell’artista Quayola ha incantato oltre 110.000 spettatori nella storica Casa Batlló, rinnovando il dialogo tra tradizione e innovazione.

Salvador Dalí definì lo stile di Antoni Gaudí con aggettivi come “delirante”, “terrificante”, “commestibile”, “delicato” e “sublime”, ma soprattutto elogiò il suo “potere creativo”. L’architettura di Gaudí, con la sua visione avanguardista e il suo disprezzo per gli scettici, ha ispirato generazioni di artisti a sognare in grande. Non sorprende, quindi, che il Surrealismo sia stato profondamente influenzato dall’arte catalana, con figure come Joan Miró e lo stesso Dalí, cresciuti sotto l’influenza degli iconici edifici di Gaudí (la Sagrada Familia, Casa Batlló e Park Güell).

Casa Batlló, situata nel cuore di Barcellona, ospita annualmente una delle più prestigiose commissioni di video-mapping, trasformando la sua facciata in una tela per artisti digitali di fama mondiale. Questa iniziativa si è affermata come una delle vetrine più importanti per le forme d’arte emergenti nel panorama tecnologico, spesso prive di supporto istituzionale di alto profilo. Grazie a questo evento, il pubblico può interagire in modo innovativo con il proprio patrimonio culturale.

Negli anni, le installazioni hanno reso omaggio alla passione di Gaudí per la natura. Nel 2023, Refik Anadol ha inaugurato il programma con opere basate su dati climatici, seguito nel 2024 da Coral Simulations, un’opera di Sofia Crespo che ha dato vita a barriere coralline e flora esotica in continua evoluzione grazie all’intelligenza artificiale. Quest’anno, l’onore è spettato a Quayola, artista algoritmico italiano, noto per le sue installazioni a Times Square.
Il 1° e il 2 febbraio, la sua opera Arborescent, realizzata per Casa Batlló, è stata proiettata a intervalli di mezz’ora, attirando un pubblico record. L’opera esplora il concetto di crescita organica attraverso alberi digitali, “coltivati” al computer e animati da elementi digitali che li fanno ondeggiare come fossero mossi dal vento. Quayola ha spiegato che il suo obiettivo non era migliorare la facciata dell’edificio – che non necessita di abbellimenti – ma riflettere sulle idee che hanno guidato Gaudí e su come possano essere reinterpretate oggi. “Amo l’interconnessione tra passato, presente e futuro”, ha dichiarato.

La mappatura di Quayola sulla Casa Batlló di Gaudì a Barcellona questo mese. Foto: Claudia Maurino.

Il titolo Arborescent fa riferimento a qualsiasi struttura simile a un albero, sia in ambito botanico che nei sistemi di dati ramificati. L’opera di Quayola, realizzata in collaborazione con il 3D artist londinese Dan Hoopert, esplora questa metafora attraverso effetti visivi e sonori coinvolgenti. L’installazione, della durata di otto minuti, supera il concetto tradizionale di proiezione per creare un vero e proprio dialogo tra la storica struttura di Casa Batlló e le sue trasformazioni digitali.

Secondo Gary Gautier, amministratore delegato di Casa Batlló, l’idea del video-mapping nacque nel 2012, con la prima proiezione dedicata alle leggende nascoste nella facciata dell’edificio, come il drago di San Giorgio rappresentato nel tetto o le maschere di tartaruga nei balconi. Il successo dell’evento portò a una replica nel 2015 e, infine, alla creazione della commissione annuale, oggi appuntamento imperdibile per il pubblico di Barcellona e gli appassionati d’arte digitale.

 

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