Print Friendly and PDF

“aDigital Perspective” e il nuovo sguardo su arte e digitale

Due to the Image (Genesis), 2020, oil on canvas, 200 x 250 cm, Ph Giorgio Benni (3)
Due to the Image (Genesis), 2020, oil on canvas, 200 x 250 cm, Ph Giorgio Benni
L’arte contemporanea si trova oggi a un bivio tra innovazione tecnologica e tradizione e aDigital Perspective, la nuova mostra inaugurata dall’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, affronta questo tema con uno sguardo critico e originale.

Dieci artisti italiani e balcanici indagano le implicazioni della cultura digitale attraverso opere che, in controtendenza, evitano l’uso diretto delle nuove tecnologie. Curata da Spazio Taverna e promossa dagli Istituti Italiani di Cultura di Belgrado, Bucarest e Tirana, la mostra diventa un’occasione per ripensare il rapporto tra arte e digitale, tra memoria e innovazione.

Dopo il boom degli NFT e dell’Intelligenza Artificiale, il mondo dell’arte sembrava avviato verso una completa smaterializzazione. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben più complessa. Gli artisti coinvolti in aDigital Perspective si allontanano dall’ottimismo incondizionato per interrogarsi sul significato della digitalizzazione, adottando un approccio che privilegia il dubbio e la riflessione rispetto alle facili certezze tecnologiche.
A differenza di molte rassegne che celebrano il digitale come mezzo espressivo, questa mostra compie una scelta curatoriale radicale: gli artisti esplorano il fenomeno attraverso tecniche tradizionali, rifuggendo l’uso diretto di strumenti digitali. L’obiettivo è mettere in discussione la visione totalizzante del digitale e proporre un’alternativa artistica che ne sveli limiti, contraddizioni e potenzialità nascoste.

Madalina Zaharia, The Big Picture

La mostra si inserisce in un più ampio progetto di diplomazia culturale volto a rafforzare il dialogo tra l’Italia e i paesi balcanici attraverso il linguaggio universale dell’arte. Dopo Tirana, aDigital Perspective sarà ospitata a Bucarest, Belgrado e Pristina, stimolando una riflessione condivisa sul futuro della creatività nell’era digitale.
Ad arricchire l’esposizione, un catalogo bilingue che raccoglie interviste a scrittori, filosofi e intellettuali suggeriti dagli stessi artisti. Questo approfondimento teorico consente di ampliare la discussione sul rapporto tra arte e tecnologia, offrendo chiavi di lettura inedite e stimolanti.

Secondo Alessandro Ruggera, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana: “Accogliere le opere di dieci giovani artisti dall’Italia e dai Balcani e ascoltare le loro riflessioni sulla relazione tra arte e tecnologie digitali ci aiuta a comprendere non solo l’impatto della tecnologia sulla creatività, ma anche sulla costruzione della nostra identità e delle nostre relazioni interpersonali. La mostra vuole dare voce a un confronto necessario tra innovazione tecnica e valori umanistici profondamente radicati nella tradizione culturale italiana”.

Marco Bassan e Ludovico Pratesi, fondatori di Spazio Taverna, sottolineano: “Gli artisti in mostra esplorano il Tecnocene con un sano scetticismo rispetto agli entusiasmi anglosassoni, trasformandolo in uno strumento di analisi critica. La scelta curatoriale di escludere l’uso diretto del digitale rappresenta un antidoto simbolico alla sua crescente egemonia nel mondo dell’arte”.
La presentazione di aDigital Perspective a Tirana fa parte del progetto ITALIA DIGITALE, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura nell’ambito dell’iniziativa Capitali della Creatività Italiana nel Mondo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questo programma mira a valorizzare le nuove tendenze espressive attraverso la creatività e l’innovazione, contribuendo a un dibattito globale sulle trasformazioni del panorama artistico.

Aftermoments L_K, Foto Ylli Bala

I dieci artisti selezionati, provenienti da Albania, Italia, Kosovo, Romania e Serbia, sono Sanja Anđelković, Federica Di Pietrantonio, Alessandro Giannì, Laureta Hajrullahu, Ledia Kostandini, Numero Cromatico, Alice Paltrinieri, Ginevra Petrozzi, Jacopo Rinaldi e Mădălina Zaharia. Ognuno di loro propone una lettura originale del rapporto tra arte e tecnologia, utilizzando mezzi espressivi che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione. Con aDigital Perspective, l’arte torna a interrogarsi sul digitale non come destino ineluttabile, ma come terreno di confronto critico, tra tradizione e innovazione, tra memoria e futuro.

Commenta con Facebook