
L’opera sarà tra i lotti salienti della 20th/21st Century: London Evening Sale, in programma a Londra il 5 marzo, dove Christie’s la proporrà in vendita alla stima di 6-9 milioni di sterline.
I grandi nomi iniziano a riempire l’attesa per le spring sales che Sotheby’s e Christie’s terranno a Londra a marzo. Sul piatto, come da tradizione, l’arte moderna e contemporanea. Dopo che nei giorni scorsi Sotheby’s aveva annunciato la presenza in asta di una particolare opera di Banksy, ecco che la rivale replica con un Francis Bacon dal valore museale.
A certificare l’importanza di Portrait of Man with Glasses III non è solo la stima che ne fa la maison, 6-9 milioni di sterline, ma anche e soprattutto il lungo curriculum espositivo. Nel suo storico compaiono infatti 17 importanti retrospettive internazionali. Ultima in termini di tempo Francis Bacon: Human Presence, esposta fino al 19 gennaio 2025 alla National Portrait Gallery di Londra.
Ma da cosa deriva tutta questa attenzione delle istituzioni per il dipinto? Probabilmente la centralità che assume nel percorso artistico di Bacon, che la dipinse tra il 1962 e il 1963. Un periodo, per lui, altrettanto cruciale.
Nel 1962 gli viene dedicata una prima grande retrospettiva museale alla Tate di Londra; alla fine del 1963, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York replica, consolidando lo status di Bacon come uno degli artisti più significativi del suo tempo. Nel 1962 è ancora nel mezzo del tumulto emotivo dovuto alla morte del suo grande amore, Peter Lacy; nel 1963 incontra George Dyer, che sarebbe divenuto la sua più importante musa, oltre che compagno di vita.
All’interno di questi mesi intensi, Bacon trova però le energie per continuare a lavorare e a rinnovarsi. Nel caso di Portrait of Man with Glasses III lo vediamo alle prese con la lacerante raffigurazione di un uomo in preda a una deformazione, con le membra che sembrano attorcigliarsi in seguito, possiamo pensare, a un profondo dolore interiore. A spiccare, oltre allo sfondo scuro e astratto in cui è immerso, sono i denti e la bocca.
Un’attenzione che ha spiegato lo stesso Bacon: “Sono sempre stato molto attratto dai movimenti della bocca, dalla sua forma e dai denti… Mi piace, potremmo dire, lo scintillio e il colore che esce dalla bocca, e in un certo senso ho sempre sperato di poter dipingere la bocca come Monet dipinse un tramonto“. Non sappiamo se alla fine l’opera ci davvero, ma in asta potrebbe valere una cifra che lascia a bocca aperta, come il più classico dei tramonti primaverili.