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La linea verticale. L’onirico simbolismo di Agostino Arrivabene alla Raccolta Lercaro

Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna
Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna
Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna

Raccolta Lercaro presenta a Bologna fino al 9 marzo “La linea verticale”, un’ampia mostra personale del pittore cremasco Agostino Arrivabene

Il progetto nasce dal lavoro congiunto di curatore e artista che insieme hanno realizzato una mostra a stretto contatto con le idee pittoriche e lo stile personalissimo di Arrivabene. “La Linea Verticale” nasce a partire dalla scelta delle opere direttamente dallo studio dell’artista, che restituiscono una visione sincera del suo lavoro, andando alla ricerca anche di ciò che Arrivabene ritiene incompiuto, qui esposto sotto una diversa luce, con un nuovo significato.

 

 

La mostra prende il titolo dell’opera inizialmente battezzata Naht Blitz, qui rinominata La linea Verticale. Una nube mistica si manifesta ad un giovane, estendendosi dai suoi piedi verso l’alto, modellando con la sua luce il corpo nudo del ragazzo e illuminando flebilmente la scena retrostante.

La nube della non conoscenza

La teofania è qui rappresentata con preziose trame e una decisa linea ascendente, che dà corpo all’apparizione, richiamando la simbologia cristiana della Vesica Piscis. Della mandorla, forma ogivale che si forma a partire da due cerchi di uguale diametro, adottata nell’iconografia cristiana come riferimento di Cristo e della Madonna in trono.

 

Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna
Agostino Arrivabene, La linea verticale, Raccolta Lercaro, Bologna

Naht Blitz, ovvero il lampo che apre e chiude, o lampo che cicatrizza, è un concetto messo per iscritto da Jacob Böhme, mistico cristiano vissuto nel XVII secolo. Arrivabene lo rappresenta in relazione a quello della nube della non conoscenza, il momento in cui l’essere umano non ha conoscenza di sé ma trova il contatto con l’entità divina, nebulosa, misteriosa e indefinita, che avviluppa con forme cangianti la testa del ragazzo.

Paesaggi onirici e vedute fantastiche

Siamo di fronte ad un’opera densa di significati e simboli, ben radicati nel lavoro dell’artista. La linea verticale è un’opera che ben si presta per spiegare le intenzioni di Arrivabene come pittore, il suo modo di lavorare e la sua capacità di tradurre in immagini le proprie visioni. In mostra sono esposte opere scelte dallo studio dell’artista, iniziate e non finite, rimaste in attesa di una conclusione, tele che vengono reinterpretate a distanza di anni per ricoprire un ruolo diverso da quello per cui sono state inizialmente pensate.

 

 

Quinte e sfondi destinati ad accogliere altri episodi e soggetti diventano ora protagonisti di loro stessi, paesaggi onirici e vedute fantastiche, nati da un processo di matrice surrealista, nebulosi e intriganti, opere che attraverso una metamorfosi di significato raggiungono una loro completezza, una realizzazione del loro scopo e diventano testimoni di visioni mistiche e oniriche.

“La linea verticale” è quindi una mostra “personalissima” dove vengono chiaramente esposte le intenzioni pittoriche, le suggestioni e il simbolismo di cui il lavoro di Arrivabene si carica, restituendoci immagini fantastiche abitate da figure concrete ed eteree, opere ricche di significati, suggestioni e simboli, più o meno nascosti.

 

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