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Egitto: Litherland e la presunta seconda tomba

Il team che ha scoperto la tomba. Foto per gentile concessione di Piers Litherland, © New Kingdom Research Foundation.
Il team che ha scoperto la tomba. Courtesy: Piers Litherland, © New Kingdom Research Foundation.
Dopo aver guidato la scoperta della tomba di Thutmose II, la prima grande sepoltura reale dissotterrata dopo quella di Tutankhamon nel 1922, l’archeologo britannico Piers Litherland ha dichiarato di aver trovato prove dell’esistenza di una seconda tomba del faraone.

La tomba originaria, nota come Tomba C4, è stata individuata nel 2022 in una valle vicino al Monte Tayiba, circa un miglio e mezzo a ovest della Valle dei Re, a Luxor. Tuttavia, a causa di inondazioni verificatesi poco dopo la sua morte, si sospetta che gran parte del contenuto funerario di Thutmose II sia stato trasferito altrove. Durante le ricerche per individuare il destino degli oggetti funerari originali, Litherland e il suo team hanno scoperto un’iscrizione sepolta, che suggerisce che la moglie del faraone, Hatshepsut, abbia spostato il contenuto in una tomba secondaria precedentemente sconosciuta.

Litherland e il suo team hanno dedicato l’ultimo anno a trovare un modo per accedere alla presunta seconda tomba, sepolta sotto 23 metri di detriti e macerie, stratificati intenzionalmente dagli antichi egizi per nasconderla. Tra i resti superficiali, sono state rinvenute giare di birra e punte di scalpelli, strumenti probabilmente utilizzati dagli operai che lavoravano alla costruzione delle tombe.

Litherland ritiene che la tomba sia opera dell’architetto Ineni, attivo durante la XVIII dinastia, che nella sua biografia affermò di aver costruito la sepoltura del faraone “senza che nessuno vedesse, senza che nessuno sentisse”. Tuttavia, le inondazioni potrebbero aver compromesso la sua opera, portando al trasferimento della sepoltura e dei beni funerari.

Se confermata, la scoperta potrebbe riscrivere quanto si sapeva sulla sepoltura di Thutmose II, un faraone spesso messo in ombra da figure come il padre Thutmose I, la moglie Hatshepsut e il figlio Thutmose III.

La possibilità di aver trovato il luogo di sepoltura definitivo del faraone è stata accolta con entusiasmo. Judith Bunbury, ricercatrice di Oxford e membro del team, ha raccontato che, dopo aver trovato un pezzo chiave per identificare il sito, il gruppo ha organizzato una “hafla” (festa spontanea) con danze e canti, culminata in una grande celebrazione il giorno successivo.

Litherland ha descritto la sensazione di questa scoperta come “un sogno che si avvera”, paragonandola alla fortuna di vincere alla lotteria.

Ora il team è al lavoro per rimuovere manualmente le rocce e l’intonaco che sigillano la possibile seconda tomba, con l’obiettivo di completare l’operazione nel prossimo mese. Se riusciranno a raggiungere la camera funeraria, potrebbero trovarsi di fronte a una delle scoperte più straordinarie della moderna archeologia egizia.

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