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Biennale 2026, la corsa al curatore del Padiglione Italia

Padiglione Centrale. Photo: Andrea Avezzu. Courtesy: La Biennale di Venezia
Con la pubblicazione dell’avviso per la selezione del curatore, prende ufficialmente il via il percorso che porterà alla realizzazione del Padiglione Italia alla 61ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, curata da Koyo Kouoh.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha avviato una selezione pubblica per individuare una proposta curatoriale capace di raccontare l’arte italiana contemporanea con una visione innovativa e radicata nelle ricerche più attuali. Il bando prevede la partecipazione di un massimo di tre artisti, chiamati a dialogare con gli spazi delle Tese delle Vergini, e pone un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’impatto ambientale dell’allestimento.

La selezione è aperta a curatrici e curatori italiani, operanti in Italia o all’estero, oltre che a professionisti stranieri il cui lavoro sia strettamente legato alla scena artistica italiana. Una scelta che ribadisce l’intenzione di aprire il Padiglione con una prospettiva ampia e dinamica, capace di valorizzare il ruolo dell’Italia nel panorama dell’arte globale.

Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha sottolineato l’importanza della Biennale come momento cruciale per il rilancio della creatività italiana sulla scena internazionale, mentre il Direttore Generale Creatività Contemporanea Angelo Piero Cappello ha ribadito l’impegno del Ministero nel garantire una proposta curatoriale ambiziosa, capace di raccontare con forza e coerenza l’identità artistica nazionale.

Tuttavia, mentre l’Italia apre ufficialmente solo ora la ricerca del suo curatore, altri padiglioni nazionali hanno già delineato le loro scelte artistiche per la Biennale 2026. Un dettaglio che, nel complesso e competitivo scenario della mostra veneziana, non può passare inosservato.

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