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A Versailles la realtà virtuale riporta in vita i suoi tesori perduti

La Menagerie nell'esperienza VR "Versailles: Lost Gardens of the Sun King", 2025. Immagine: © GEDEON Experiences Small Creative Vive Arts, Castello di Versailles.
La Menagerie nell’esperienza VR “Versailles: Lost Gardens of the Sun King”, 2025. Immagine: © GEDEON Experiences Small Creative Vive Arts, Castello di Versailles.
“Non abbiamo ancora inventato il viaggio nel tempo, ma la tecnologia ci sta portando sempre più vicini a rivivere il passato” è il claim del Castello di Versailles che, dalla prossima primavera, offrirà ai visitatori un’esperienza immersiva in realtà virtuale (VR), riportando in vita tre dei suoi spazi perduti più iconici: la Royal Menagerie, il Labirinto e la Grotta di Teti.

Questa innovativa iniziativa, realizzata in collaborazione con VIVE Arts, GEDEON Experiences e Small Creative, permetterà di esplorare digitalmente angoli del palazzo ormai scomparsi, grazie a dettagliate ricostruzioni storiche basate su documentazione d’archivio e reperti archeologici.

Per secoli, Versailles è stato il simbolo dell’opulenza e del potere monarchico francese. Dopo essere diventato sede della corte nel 1682, il palazzo subì continue trasformazioni sotto il regno di Luigi XIV, arricchendosi di opere d’arte, giardini spettacolari e strutture architettoniche straordinarie. Alcuni di questi capolavori, però, andarono perduti nel tempo.

Ingresso a Versailles nell’esperienza VR “Versailles: Lost Gardens of the Sun King”, 2025. Immagine: © GEDEON Experiences Small Creative Vive Arts, Chateau de Versailles.

Ora, grazie alla realtà virtuale, i visitatori potranno esplorare nuovamente questi luoghi scomparsi, guidati dalla voce di André Le Nôtre, celebre architetto paesaggista del Re Sole. Indossando un visore VR, si potrà passeggiare virtualmente nei giardini, ammirare le fontane e le sculture del Labirinto, osservare gli animali esotici della Menagerie e scoprire il ruolo ingegnoso della Grotta di Teti nel sistema idraulico di Versailles.

Il Labirinto di Le Nôtre era un intricato percorso con 39 fontane ispirate alle favole di Esopo, distrutto nel 1776. La VR permette di riscoprirne la ricchezza decorativa, oggi nota solo attraverso incisioni del 1675 di Sébastien Le Clerc e scritti di Charles Perrault.

La Grotta di Teti, invece era un’opera dedicata al mito di Apollo, con sculture e giochi d’acqua, scomparsa nel XVIII secolo. Grazie alla VR, sarà possibile vederla ricostruita e comprenderne il sofisticato funzionamento.

La Royal Menagerie, infine, era uno “zoo reale” lasciato in rovina dopo il 1750 e poi abbandonato. La realtà virtuale lo riporta in vita, mostrando come appariva nel suo massimo splendore.

Il Labirinto nell’esperienza VR “Versailles: Lost Gardens of the Sun King”, 2025. Immagine: © GEDEON Experiences Small Creative Vive Arts, Chateau de Versailles.

L’uso della realtà virtuale nei siti storici sta rivoluzionando il modo in cui il pubblico interagisce con il patrimonio culturale. Un esempio recente è stato il successo della mostra “Van Gogh a Auvers-sur-Oise” al Musée d’Orsay, che ha registrato un record di visite grazie a un’installazione VR di VIVE Arts.

L’innovazione tecnologica è sempre stata parte della storia di Versailles, dai primi orologi di precisione ai voli in mongolfiera. Ora, la realtà virtuale ci permette di esplorare parti del palazzo che si credevano perdute per sempre“, ha dichiarato Christophe Leribault, presidente del Castello di Versailles.

Con questa esperienza unica, Versailles si conferma non solo un monumento al passato, ma un ponte verso il futuro, dove la tecnologia offre nuove chiavi di lettura per comprendere e vivere la storia.

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