
Si è conclusa la personale di Sabine Delafon in mostra presso gli spazi di Golab, un progetto denso di personalità ambientato nel contesto della “vecchia Milano”.
L’esposizione vede opere appartenenti ai due progetti continuativi dell’artista, il cui lavoro artistico prende forma dalla riflessione sull’intersezionalità dei temi trattati, la loro ripetizione e il corso del tempo.
Amour è la serie iniziata nel 2011 dalla ricerca della relazione tra siginificato, suono ed estetica nella composizione di frasi o parole brevi. L’artista, incuriosita e interessata alle forme testuali, lavora su grandi superfici preesistenti, grandi lenzuola, su cui interviene con tinte acriliche attraverso testi che prendono forma in uno stile grafico energico ed efficace. Attraverso un lettering potente e una scelta di colori simbolica, il destino del lenzuolo evolve non più accogliendo l’orizzontalità del sonno, del sogno o della morte, piuttosto ci protegge verticalmente dall’altro con cura, amore e vita. L’esplosione dell’intimità.
Gli assemblaggi di vetro della serie Be Careful! sono l’approdo evolutivo della collezione di palle di neve che l’artista collezionava da bambina, souvenir kitsch di mondi in miniatura, acquatici e innevati. Oggi sono sculture ma anche totem di vetro, materiale amatissimo dall’artista: delimita lo spazio, spesso racchiude o protegge, e grazie alla sua trasparenza, quasi invisibilità, ci permette di guardare oltre. Un fragile ma duro confine che respinge e affascina, risvegliando lo stato emotivo della contemplazione.
Tutto il lavoro di Sabine Delafon ruota attorno al tema dell’identità, dell’amore, della spiritualità in chiave quantitativa, creando così “un grande libro dai capitoli aperti sulla storia dell’Umano”.
La mostra che si è appena conclusa ha messo in luce l’estetica opposta dei due progetti Amour e Be Careful! e il loro completamento reciproco attraverso l’uso del caldo del tessuto e del freddo del vetro. In mezzo a questo spazio dialogante, ci siamo noi.

