
Al Cinema Anteo di Milano è stata ospitata una speciale proiezione del film Generazione romantica di Jia Zhangke. Al termine della proiezione una lezione di cinema con il regista in dialogo con Paolo Mereghetti
Il termine “浪漫” (làngmàn) nell’antico cinese non possedeva il significato moderno di “romantico” in senso occidentale, ma derivava dall’unione dei caratteri “浪” (onda, fluire) e “漫” (diffondersi, senza restrizioni), enfatizzando uno stato di movimento, espansione e assenza di vincoli. L’evoluzione di questo termine riflette il passaggio dal significato originario di “libero e senza costrizioni”, all’influenza occidentale dell’epoca moderna, che lo ha reso equivalente a “Romantic”, fino all’uso contemporaneo per esprimere sentimenti idealizzati. Questo cambiamento semantico testimonia lo scambio culturale tra Oriente e Occidente e la trasformazione delle concezioni sociali nel tempo.
Generazione Romantica, in Concorso a Cannes 2024, ripropone il paesaggio delle Tre Gole, questa volta attraverso un arco temporale di vent’anni, utilizzando riprese e montaggio per mostrare la transizione dall’inizio del XXI secolo, con la progressiva diffusione di Internet, fino all’epoca della pandemia e dell’intelligenza artificiale. Sullo sfondo di questi grandi cambiamenti storici, il tema centrale del film diventa il viaggio degli individui comuni, smarriti e alla ricerca della propria identità. Nella pellicola, la protagonista, priva di battute, porta all’estremo l’astrazione di queste emozioni, affidandole interamente alla dimensione visiva. In quel momento, il silenzio vale più di mille parole: dopo aver attraversato innumerevoli paesaggi e tempeste della vita, rimane solo il mutismo dell’esperienza vissuta.
Nel 2006, il film Still Life, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, ha mostrato le macerie urbane causate dalla costruzione della diga con 2309 metri di larghezza sul Fiume Azzurro. Il regista Jia Zhangke ha dichiarato: “Questo evento storico appare ripetutamente nel film perché lo trovo estremamente drammatico“. La drammaticità delle Tre Gole, nel suo cinema, nasce dall’intersezione tra tempo, spazio e destini individuali. La costruzione della Diga delle Tre Gole, una delle opere di ingegneria più imponenti della Cina Moderna, ha provocato lo sfollamento di milioni di persone e l’inondazione di città, villaggi e siti archeologici. Tuttavia, lo stesso paesaggio naturale delle Tre Gole, nella cultura cinese, ricorda le atmosfere delle tradizionali pitture a inchiostro e della poesia classica, caricandosi di un profondo significato simbolico, e creando un contrasto evidente con la trasformazione moderna.

Queste rovine moderne, create dall’uomo, evocano inevitabilmente l’estetica delle rovine del Romanticismo europeo del XVIII e XIX secolo, nonché la fascinazione per la bellezza malinconica delle rovine dell’Antica Roma. Se nel passato scrittori e artisti hanno attribuito un valore estetico alle vestigia dell’antichità, le macerie moderne delle Tre Gole, benché destinate a una rapida cancellazione e non alla conservazione, segnano profondamente la vita dei migranti, trovando però l’eternità nel linguaggio cinematografico.
Il film assume un carattere realistico grazie alla vitalità dei personaggi, persone comuni, quindi immortali. Questa vitalità non è un’idealizzazione eroica, ma nasce dalla realtà. Allo stesso tempo, però, porta con sé un tocco di romanticismo: la loro semplice esistenza, la loro resistenza al cambiamento, e in particolare la determinazione emotiva delle figure femminili. Il film, privo di una sceneggiatura predefinita, si costruisce attraverso una narrazione frammentata, dove il disordine e lo sfasamento temporale si ricompongono organicamente nel fluire del tempo, diventando un’osservazione e una restituzione della realtà.
Nel finale del film, la canzone di Cui Jian Standing to Live accompagna la conclusione, esprimendo la resilienza dei personaggi di fronte ai cambiamenti epocali. Questo non è solo un tributo alla forza di volontà individuale, ma anche un profondo riflesso della condizione dell’essere umano nella trasformazione sociale, incarnando la tensione tra romanticismo e realismo.














