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Arte e Paesaggio al Castello di Novara

Mostra Paesaggi, Novara, Filippo Carcano, Quiete sul Lago, 1878, ph Claudia Zanfi Mostra Paesaggi, Novara, Filippo Carcano, Quiete sul Lago, 1878, ph Claudia Zanfi
Mostra Paesaggi, Novara, Filippo Carcano, Quiete sul Lago, 1878, ph Claudia Zanfi
Mostra Paesaggi, Novara, Filippo Carcano, Quiete sul Lago, 1878, ph Claudia Zanfi

La città di Novara, con la sontuosa sede espositiva nel Castello Visconteo, da poco restaurato e restituito come spazio espositivo e per convegni, si sta specializzando in grandi mostre dedicate in particolare alla pittura del paesaggio

Con oltre 70 importanti opere, fino al 6 Aprile, è visitabile la mostra PAESAGGI. Da Migliara a Pelizza da Volpedo. Dalla Scuola di Rivara al Divisionismo, da Rousseau a Fontanesi, tante opere esposte nelle sale del Castello, provenienti sia da raccolte pubbliche, che da collezioni private. Si tratta di uno straordinario percorso visivo che attraversa le Alpi e scende al mare, inseguendo i colori e le materie del paesaggio tra Piemonte e Lombardia, fino alle coste della vicina Francia.

Fiumi, laghi, boschi, giardini, si rincorrono in una sequenza di colori e di territori da ammirare, descritti da pittori noti e alcuni meno conosciuti, sempre da riscoprire. Come l’autore Marco Gozzi, primo artista del paesaggio lombardo, che descrive realizzazioni ingegneristiche tipo ponti, porti, dighe. Segue la narrazione del paesaggio storico con le opere di Massimo d’Azeglio e le descrizioni vedutiste di Giuseppe Canella, il maggiore pittore in stile romantico.

 

Mostra Paesaggi, Novara, ph Claudia Zanfi
Mostra Paesaggi, Novara, ph Claudia Zanfi

A metà dell’800 sarà la pittura di paesaggio d’oltre alpe a influenzare gli artisti italiani: olandesi, tedeschi e soprattutto i francesi, con la Scuola di Barbizon di Corot e Courbet. Ha inizio la pittura dal vero, che vede specialmente Antonio Fontanesi capostipite di un nuovo approccio al paesaggio. Le sue tele sono immerse nella luce e con lui i pittori si aprono a nuove sperimentazioni di forme e colori, di vedute dal vivo immersi nella natura.

Impressione del vero

Ad esempio il pittore Filippo Carcano dipinge sul Lago Maggiore, steso quasi a contatto con l’acqua. Altri autori come Pompeo Mariani si interessano a restituire l’esatta impressione del vero. Si passa poi al naturalismo dei paesaggi urbani di fine ‘800, attraverso le opere di Mosè Bianchi e di Emilio Gola, con le sue amate lavandaie.

 

Mostra Paesaggio , Novara, Giovanni Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi, 1891, ph Claudia Zanfi
Mostra Paesaggi, Novara, Giovanni Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi, 1891, ph Claudia Zanfi

Agli inizi del ‘900 si diffonde l’usanza dell’alpinismo e delle gite in montagna. Prendono così forma descrizioni di passeggiate e di colazioni su prati fioriti. Esemplare è l’opera esposta di Giovanni Segantini Mezzogiorno sulle Alpi, un tripudio di luce in cui si perde ogni riferimento topografico. Qui forme e colori descrivono la bellezza della vita ‘en plain air’ (all’aria aperta).

Nasce il Divisionismo, che aspira a valori alti, spirituali, definendo la luce come elemento di vita e la rigenerazione dell’essere umano tramite l’osservazione della natura. Angelo Morbelli e Pellizza da Volpedo saranno tra i principali esponenti del movimento. In mostra è visibile anche un interessante docu-film dedicato alle vicende artistiche di Pelizza da Volpedo, interpretato dal noto attore Fabrizio Bentivoglio.

 

Castello di Novara, ph Claudia Zanfi paesaggio
Castello di Novara, ph Claudia Zanfi

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