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Renoir a Pavia. La vie en peinture

Pierre-Auguste Renoir, La baigneuse (La bagnante). Olio su tela, 30x20 cm. Musée d'art et d'histoire, Ginevra. Photo: Yves Siza

LA GIOIA DI DIPINGERE

Renoir a Pavia (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

15 settembre – 16 dicembre 2012
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo

Picasso a Milano? Renoir a Pavia. Sulle ali dell’entusiasmo picassiano l’antica capitale longobarda prova a dire la sua con un classicissimo Renoir. Un altro grande di sempre per un tornaconto assicurato. L’estenuante ricerca del “Cannibale dell’arte” andaluso e la pittura della felicità del limosino. Riuscirà il malagueno a contagiar di successo anche la vecchia Ticinum?
Con tutte le dovute precauzioni e proporzioni del caso le due mostre comunque non c’entrano niente. Del resto come i due arti-star in questione. Picasso “sente” Renoir nelle sue sperimentazioni classiciste, poi va da tutt’altra parte.

Come tradizione vuole, le tele saranno esposte alle Scuderie del Castello Visconteo. Una trentina di opere, discrete e di piccola taglia, dal 1870 fin alle ultime pennellate di vita. Venti oli, qualche acquaforte e dei disegni, nessun capolavoro e molta didattica che di certo non è un male. Troppo poco però per uno del calibro di Renoir. Il rischio è smarrirne la dolcezza. Poi, resta l’amaro (in bocca).

Pierre-Auguste Renoir, La cueillette des fleurs (La raccolta dei fiori), 1875, olio su tela, 54,3×65,2 cm. National Gallery of Art, Washington. Ailsa Mellon Bruce Collection

Si inizia con un bel video sul pittore da gustare seduti su un comodissimo divano giallo. Sessant’anni di carriera artistica con oltre 5000 tele sulle spalle (e sul cavalletto), l’equivalente dell’intera produzione di Manet, Cézanne e Degas riunita insieme. Non male se il record creativo fu battuto solo proprio dal caro Picasso.

I primi dipinti degli anni Settanta non sono certo un caso. Segnano l’inizio dell’en plein air impressionista che per dodici anni lo consumò artisticamente tra blu oltremare e giallo di Napoli (“Femme à l’ombrelle assise dans un jardin“, immagine simbolo della mostra e “La cueillette des fleurs“: due prime fusioni panteiste). La luce, i riflessi, gli effetti atmosferici. Le prime mostre in Boulevard des Capucines, le amicizie di Monet, Sisley, Bazille e il gallerista Durand-Ruel.

Pierre-Auguste Renoir, Femmes dans un paysage (Paesaggio con figure femminili), olio su tela, 50×63,5 cm. Annette Gabbay Collection, Londra

Poi però il “Grand Tour” in giro per l’Italia lo sconvolse. In positivo: “mi ero spinto fino ai limiti dell’impressionismo giungendo alla consapevolezza di non saper né dipingere né disegnare“. Scoprire Roma, Venezia e Napoli non è cosa da poco. Raffaello, Tiziano, il Rinascimento e le immagini pulsanti nella mente di Rubens, Velazquez, Ingres e del Rococò francese. La bellezza della figura umana già presente ma latente delle prime opere gli esplose nell’animo e divampò sulla tela.

Basta vedute e paesaggi all’aria aperta. D’ora in avanti protagonista assoluto sarà l’essere umano, la plasticità del corpo in un soffuso palpito cromatico. L’homme, la femme, les baigneuses: in tutta la bellezza, in tutta la dolcezza. Una dedizione assoluta alla felicità. Ecco la joie de vivre nel suo pieno splendore: mai la vecchiaia, mai la bruttezza, mai la tristezza.

Pierre-Auguste Renoir, Les Collettes, 1908. Olio su tela, 39×54 cm. Musée des Beaux-Arts, La Chaux-de-Fonds, Collection René et Madeleine Munod

Arrivati a metà percorso ci si può rilassare su un altro divano sempre giallo circondati dalla natura tra spighe di grano e papaveri proiettati alle pareti.

Nel 1888 la paralisi facciale, segno premonitore delle sofferenze reumatiche della vecchiaia. Nel 1905 il trasferimento a Cagnes-sur-Mer per curarsi. Si dice che la “storia di Cagnes e di Renoir è una storia d’amore”, di sicuro fu periodo fecondo dove la mostra presenta i quadri migliori: “Les Collettes“, “La baigneuse” e “Femmes dans un paysage“. Ecco la maturità di Renoir: l’unione totale di forma e colore fusi in un idillio senza tempo. Gli ultimi “mazzi di rose” sembrano meravigliosi “bouquets di visi”. I suoi visi di bambole di porcellana.

“La vita è un mazzo di fiori di rossi” disse Renoir.

Pierre-Auguste Renoir, Roses (Rose), 1915 ca. Olio su tela, 27×30 cm. Centre Pompidou, Parigi, Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie de Besancon. Collection G. e A. Besson © Charles Choffet

Non mollò mai. Il corpo devastato, le ossa deformate. Sempre inchiodato alla sedia: lui, il cavalletto e le sue veneri sognanti immerse in una quiete atemporale. Un inno alla classicità. Perseguì l’ideale senza mai trascurar la forma, “Stò ancora facendo progressi” disse prima di morire.

Grande Renoir. La paura però è che alla fine il trangugiatore di stili a Milano finirà per divorarsi anche il Renoir di Pavia.

Pierre-Auguste Renoir, La baigneuse (La bagnante). Olio su tela, 30×20 cm. Musée d’art et d’histoire, Ginevra. Photo: Yves Siza

 

INFORMAZIONI UTILI

Renoir
La vie en peinture
15 settembre – 16 dicembre 2012
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo
A cura di Philippe Cros
Produzione: Alef-cultural
Orari:
dal lunedì al venerdì 10-13 / 15-19 (giovedi apertura fino alle ore 21)
sabato, domenica e festivi 10-13 / 14-19
ogni lunedì visita guidata gratuita e senza prenotazione alle ore 17
ogni giovedì visita guidata gratuita e senza prenotazione alle ore 18.30
Biglietti:
intero 10 euro
ridotto convenzionati 9 euro
(titolari di biglietto di ingresso o abbonamento in corso di validità di Pavia Barocca 2012 – Ghislieri Musica, titolari card Fondazione per Leggere, titolari Coin card, titolari abbonamento Trenord in corso di validità)
ridotto 8,50 euro (studenti dai 14 ai 18 anni, studenti universitari fino a 26, over 65, gruppi)
ridotto scuole: (gruppi scolastici e singoli under 13) 5 euro
gratuito: bambini sotto 6 anni, giornalisti con tesserino, accompagnatori scolaresche/gruppi, disabili, accompagnatori disabili.
Biglietto Renoir + Musei Civici di Pavia = 11 €

 

 

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