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Dieci anni di Mudec: si festeggia con un viaggio e una “invasione”

Mudec Invasion, Cinta Vidal, Ph. Carlotta Coppo
Mudec Invasion, Aya Tarek, Ph.Carlotta Coppo
“Dal Muralismo alla Street Art Invasion”, a cura di Alice Cosmai, esperta di arte urbana e responsabile dell’Ufficio Arte nello Spazio Pubblico è frutto della collaborazione tra MUDEC-Ufficio Arte nello Spazio Pubblico del Comune di Milano e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, con il supporto degli sponsor Turisanda1924 (parte di Alpitour World), Ford e del partner Boero, colore italiano dal 1831.

È un progetto coraggioso che trasforma il Museo delle Culture, inaugurato il 29 marzo 2015 e ricavato nell’Ansaldo in via Tortona 56, dietro Porta Genova, in un laboratorio di idee e un cantiere di socialità, dove il patrimonio etnoantropologico delle collezioni del Comune di Milano dialoga con l’arte contemporanea.

In questo immenso spazio luminoso progettato da David Chipperfield, che conserva oltre 9.000 pezzi tra opere d’arte, oggetti di artigianato, strumenti musicali, oggetti quotidiani, tessuti, tappeti di ogni epoca e provenienza, in particolare dalla Cina, Giappone, Africa e Sudamerica, per la prima volta è “invaso” da 10 murales site-specific, dipinti da altrettanti artisti italiani e stranieri direttamente sulle pareti di un museo tra i più vitali della città, attento ai fenomeni di cambiamenti sociali e culturali e sensibile a tematiche come immigrazione e contaminazione culturale.

L’esposizione dimostra che l’intesa tra pubblico e privato dà eccellenti frutti, e che l’arte di strada può e deve entrare nel museo, a patto che i murales restino transitori, effimeri, all’insegna della libertà espressiva degli autori, che ci permettono di comprendere meglio come e perché questo linguaggio è incluso in importanti progetti di riqualificazione urbana e rigenerazione sociale nei sud del mondo. Un esempio lampante sono i bellissimi murales dipinti nelle periferie di Napoli, Palermo, Roma: tutte aree degradate e abbandonate, sempre problematiche, ma oggi più vivibili, anche grazie a murales condivisi con il quartiere e commissionati dai comuni.

Mudec Invasion, Zoer, Ph. Carlotta Coppo

Per quanto effimero, i murales al MUDEC ci invitano a riflettere sul ruolo politico e sociale di questo linguaggio rigenerativo, che nasce dal basso, in strada, sui muri, nei quartieri periferici, dove spesso la speranza di un futuro migliore è latitante. È una potente forma di espressione del dissenso e della libertà creativa. Sono grandi dipinti “politici” nel senso che riguardano la ‘polis’, rispecchiando fragilità, paure e contraddizioni del nostro tempo, sospeso tra ricostruzione urbanistica e catastrofe ambientale.

Nelle sale al primo piano del MUDEC (fino al 29 giugno), 10 coloratissimi murales fagocitano lo sguardo curioso dello spettatore, al fine di ribaltare la percezione dello spazio interno-esterno, portando in un ambiente chiuso ciò che di solito sta in strada. Si vive un viaggio mentale dall’Italia all’estero attraverso interventi ambientali di autori diversi per età, provenienza, cultura e stile.

I murales al MUDEC sorprendono per l’intensità dei contenuti, dei colori e delle forme. Prevale la figurazione, e sono diversi, ma uniti dal tema del viaggio. Tutti sono stati dipinti in pochi giorni da artiste e artisti provenienti da tutto il mondo, nati tra gli anni Ottanta e Novanta, che per la prima volta a Milano si sono trovati in un atelier collettivo sui generis.

Mudec Invasion, Mohamed L. Ghacham, Ph. Carlotta Coppo

Questa mostra sull’arte urbana in un museo pubblico include necessariamente una parte didattica che racconta l’evoluzione del muralismo e della Street Art nel XX secolo, partendo dal Messico postrivoluzionario, passando per l’America del New Deal e l’Italia del Ventennio, con il Muralismo di Mario Sironi, fino alle esperienze degli anni Sessanta tra Cile ed Europa, per finire con il fenomeno dei Graffiti tra Stati Uniti e Italia, a cura di Silvia Bignami, storica dell’arte.

La narrazione storica di questo vitale linguaggio artistico inizia negli spazi dell’Agorà, la piazza delle culture del museo, dove si passa alla seconda imperdibile mostra intitolata “Travelogue, Storie di viaggi, migrazioni e diaspore”, a cura di Katya Inozemtseva e Sara Rizzo, nelle Sale Focus al primo piano del museo, dove sono già state ospitate le mostre “Rainbow” ed “Exposure”. (Aperta al pubblico fino al 21 settembre, a ingresso libero).

Questa esposizione, suddivisa in 8 sezioni, è concepita come un viaggio nel tempo e oltre lo spazio del museo. È stata ideata per valorizzare le collezioni permanenti del MUDEC, intrecciando storie di migrazione, diaspore, scambi culturali e anche emozioni; e qui scoprirete oggetti memorabili. Vedere per credere!

È una mostra concentrata, ma efficace nel raccontare con manufatti, oggetti quotidiani come valigie, taccuini, mappe, diari illustrati e fotografici, souvenir destinati al mercato interno e altri cimeli preziosi di epoche diverse. Questi oggetti permettono allo spettatore di viaggiare mentalmente a costo zero da una parte all’altra del mondo, immaginando mondi, per conoscere miti, riti e culture. Si vedono ‘cose’ che aprono una riflessione sull’importanza della migrazione come opportunità di crescita umana e sulla necessità del dialogo e confronto tra culture differenti, anche per capire meglio l’immigrazione globale che stiamo vivendo, da conoscere e non da temere.

In occasione del decennale, il Bibliobus ospiterà al MUDEC per cinque settimane, in collaborazione con l’Area Biblioteche, il museo viaggerà nei quartieri di Milano. Il primo appuntamento speciale è fissato per il 29 marzo nel quartiere di San Siro, a Cascina Case Nuove di via Paravia, sede di Fondazione Terzo Luogo. Tra gli altri incontri, è previsto un convegno di due giorni sui temi della migrazione e altri progetti di raccordo con diverse realtà milanesi, volti a ricucire il rapporto tra abitanti e città, centro e periferia, istituzioni e cultura per tutti i curiosi di capire meglio in che mondo viviamo. Sono previsti incontri e film (fino al 21 settembre), e i temi proposti dalle due mostre al MUDEC saranno approfonditi nel terzo numero della rivista del museo “MU – Mudec United”, che affronterà il tema del viaggio sotterraneo e sottomarino, oltrepassando i confini dell’esposizione attraverso una serie di ulteriori contenuti e approfondimenti. Insomma, sarà un numero da collezionare, data l’importanza del decennale.

Tra gli altri incontri, occhio alla Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti, l’8 aprile dalle 10 alle 22, con conferenze e performance all’Auditorium, il giorno in cui si celebra il “Romano Dives”, istituito per ricordare il primo congresso mondiale del popolo rom che si tenne a Londra nel 1971.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti del progetto “Travelogue” li trovate su: www.mudec.it

Mudec Invasion, Cinta Vidal, Ph. Carlotta Coppo

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