
Ruinart, la più antica maison de champagne, fondata nel 1729, e la natura. Un dialogo denso che si protrae da quasi 300 anni e che in occasione di miart (4-6 aprile) si ri-svela con l’edizione 2025 di Conversations with Nature accendendo i riflettori sulla visione artistica di Julien Charrière che approda con le sue opere per la prima volta in Italia.
Partner ufficiale della kermesse milanese per il dodicesimo anno consecutivo, Maison Ruinart rinnova il suo appuntamento con la serie Conversations with Nature, dove l’arte è protagonista e funge da motore di connessione tra tutti gli esseri viventi. A interpretare questa unione è l’artista franco-svizzero Julien Charrière che per l’occasione ha creato una serie di opere che riflettono l’impegno della Maison a beneficio della natura.
Queste Conversazioni con la natura rispecchiano il nostro impegno di lunga durata nel ripristinare l’armonia con il mondo naturale e nel sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento attraverso l’arte”.
Frédéric Dufor, Presidente di Maison Ruinart
Un legame con l’arte che Ruinart attiva sia all’interno che all’esterno dei propri vigneti da ormai molti anni: dal poster commissionato ad Alphonse Mucha nel 1896, ai progetti recenti, che combinano la creazione artistica e le questioni ambientali, coinvolgendo artisti come Tomás Saraceno, NILS-UDO ed Eva Jospin.

Le opere di Julien Charrière per Ruinart
Un progetto che parte da una fase esplorativa e di attento studio. L’artista ha deciso di rendere omaggio al mare luteziano che sommergeva la regione Champagne 45 milioni di anni fa e di cui le cave di gesso sotterranee della Maison (le Crayères) sono i resti spettrali. Onorando la preistoria marina e ribadendo l’urgenza della conservazione degli oceani, Julian Charrière presenta una serie di otto fotolitografie che immortalano le barriere coralline. Le stampe digitali, segmentate cromaticamente, reimmaginano i colori utilizzando pigmenti estratti da calcare di provenienza locale e coralli sminuzzati. Attraverso un complesso processo litografico del XIX secolo, l’opera disvela immagini uniche in cui il gesso è al contempo strumento e opera d’arte. Il risultato finale, discreto e pallido, evoca la fragilità di questi ecosistemi e la perpetua memoria del mare attraverso le ere geologiche.
Al centro del mio lavoro c’è il concetto di incontro: un dialogo intimo con il luogo, il bioma e l’ambiente. Non si tratta di momenti di semplice osservazione ma di scambio, in cui il panorama e la presenza si intrecciano plasmandosi l’un l’altro in una silenziosa conversazione reciproca”.
Julien Charrière
Le otto opere realizzate per la collezione d’arte di Ruinart vengono svelate in anteprima nella vip lounge di miart, dal 4 aprile al 6 aprile, per poi essere presentate nel corso del 2025 alle fiere d’arte di cui Maison Ruinart è partner, tra cui Berlin Gallery Weekend, Art Basel Basel, Frieze Seoul, Frieze London e Art Basel Paris. La serie anticipa inoltre una grande installazione che da giugno sarà inaugurata presso la Maison Ruinart a Reims.

L’artista
Julien Charrière è un artista franco-svizzero trasferitosi a Berlino, le cui opere (installazioni, fotografie, performance e video) sono state esposte presso le più importanti istituzioni e biennali di tutto il mondo. Molti dei suoi progetti includono una fase esplorativa sul campo in luoghi difficili da raggiungere e a volte abbandonati, come vulcani, ghiacciai e siti radioattivi. Con la sua ricerca artistica, in cui collabora spesso con scienziati, ingegneri, storici dell’arte e filosofi, Charrière ci invita a riflettere sul modo in cui abitiamo il mondo e sulle rappresentazioni immaginarie che abbiamo creato.
Maison Ruinart e il cambiamento climatico
Di fronte alle sfide di un clima che cambia, Maison Ruinart sta riconsiderando le proprie procedure e il proprio impatto ambientale. Con inverni più miti, estati torride e un’accelerata maturazione dell’uva, per preservare il suo patrimonio tricentenario la Maison ha scelto di innovarsi. La nuova cuvée, Ruinart Blanc Singulier, testimonia questa rinnovata competenza plasmata dall’evolvere delle condizioni climatiche. Combinando una viticoltura sostenibile con l’enologia creativa, la Maison offre una nuova interpretazione del suo emblematico Blanc de Blancs. Prodotto con uve Chardonnay, rivela aromi singolari pur mantenendo la freschezza aromatica tipica di Ruinart.
Nello storico vigneto di Taissy, nella regione Champagne, la Maison ha avviato iniziative volte a favorire la rigenerazione del suolo e la biodiversità, in particolare piantando decine di migliaia di alberi e arbusti nonché occupandosi del rimboschimento della vicina foresta di Montbré. Questo progetto olistico è il risultato di una visione impegnata a favore di un futuro maggiormente sostenibile, sulla scia dell’innovativa confezione in carta “second skin” di Ruinart lanciata nel 2020 per ridurre l’impronta di carbonio del suo packaging.


