
LUCIO FONTANA & OSVALDO BORSANI
Cassettiera. Legno di noce ebanizzato, legno di acero, ottone, cristallo molato retro dipinto ad aerografo e tecnica mista. Firma dell’artista incisa sul retro del piano. Esecuzione Arredamenti Borsani Varedo, 1955 ca. Il presente lotto è corredato da certificazione dell’ Archivio Osvaldo Borsani ed è in corso di archiviazione da parte della Fondazione Lucio Fontana che lo ha esaminato e giudicato autografo. cm 91x155x41
Stima € 80.000 – 120.000
Forme | Selezione Milano è il titolo dell’asta che Wannenes ha pensato in concomitanza con la Milano Design Week 2025. Dal 7 al 9 l’esposizione a Palazzo Recalcati, il 10 aprile la vendita. Sulle ragioni e sulle aspettative legate all’appuntamento ci ha raccontato di più Giacomo Abate, curatore dell’incanto insieme a Andrea Schito.
Un’asta di design durante la Design Week. La vendita assume un significato particolare? È attesa una maggiore partecipazione di collezionisti?
La scelta della data non è affatto casuale. Il Salone del Mobile ha una risonanza internazionale e, come abbiamo visto nella scorsa edizione, ci consente di presentare i pezzi non solo ai collezionisti e ai galleristi, ma anche agli arredatori. Lo scorso anno, presso la nostra sede di Milano, abbiamo accolto progettisti e interior designer impegnati in progetti esclusivi di alto livello. Alcuni di loro erano alla ricerca di pezzi coerenti per restauri filologici di residenze private o strutture dedicate all’accoglienza, come hotel di lusso, ristoranti stellati e uffici di rappresentanza di importanti società internazionali. Inoltre, per i clienti che seguono l’asta da remoto, il fatto che l’evento si svolga a Milano, capitale indiscussa del Design Italiano, conferisce un ulteriore valore all’appuntamento. Questa percezione di esclusività ha contribuito a ottenere risultati in linea con le più prestigiose selezioni internazionali dell’anno scorso.
Un filo tematico lega la selezione di lotti?
Abbiamo cercato di dare alla raccolta un’identità unica. Molti pezzi sono storici, ma il filo conduttore è stato individuare ciò che è veramente classico e, per questo, ancora attuale nonostante il passare del tempo. Ogni pezzo mantiene le specificità del contesto storico-culturale in cui è stato ideato e creato. Un altro tema a noi caro è osservare la modernità con l’occhio dell’antiquario: linee progettuali di altissimo profilo, materiali rari, esecuzioni impeccabili. Alcune lampade, per esempio, raggiungono livelli di manifattura straordinari, con metalli lavorati con la precisione di un gioielliere.

Gio Ponti
Mobile bar. Legno di noce, metallo argentato, foglia oro, ottone, cristallo molato e parzialmente sabbiato, cristallo specchiato. Esecuzione Domus Nova 1928 ; 30 ca. In fase di archiviazione presso Gio Ponti Archives. cm 188x88x48
Stima € 12.000 – 16.000
Un nucleo di arredi proviene da una residenza privata arredata da Osvaldo Borsani. Cosa lo rende una figura chiave nella storia del design italiano?
Osvaldo Borsani è una figura emblematica. Con la sua azienda ha incarnato il periodo d’oro del Design Italiano, segnando la transizione dall’artigianato alla produzione industriale di alto livello, un paradigma oggi difficilmente replicabile. L’azienda ha sempre mantenuto un dialogo costante tra le arti e le professionalità di alto profilo, come già auspicato da Ponti, in particolare attraverso la rivista Stile. Le realizzazioni della Arredamenti Borsani Varedo, pur mantenendo una coerenza stilistica, non rinunciano alle citazioni del passato, anzi le esaltano. Questo approccio si riflette anche nelle collaborazioni con realtà d’eccellenza come Fontana Arte e Arteluce, dando vita a quello che possiamo definire un “arredo totale”. Questi pezzi sono una testimonianza di ciò che le aziende italiane sapevano e volevano comunicare nel clima ottimista della ricostruzione post-bellica.
Stime alla mano, quali sono i lotti più preziosi della vendita?
Tra i pezzi di maggior valore spicca un magnifico mobile realizzato dalla Arredamenti Borsani di Varedo, con un piano decorato da Lucio Fontana, un’opera di straordinaria raffinatezza. Colgo l’occasione per confessare il mio amore sconfinato per l’artista…quindi non mi lascerei sfuggire un’opportunità del genere! (lotto 72). Un altro pezzo di rilievo è la piantana modello Sasso di Luigi Caccia Dominioni, che con estrema eleganza riprende alcuni temi del Razionalismo, attualizzandoli nel contesto della ricostruzione e utilizzando materiali grezzi, come la base in pietra di fiume. Questo pezzo offre un’interessante chiave di lettura delle influenze di Frank Lloyd Wright.

Luigi Caccia Dominioni
Lampada da terra mod. Sasso. Ciottolo di fiume lucidato, ferro, ottone, alluminio verniciato. Produzione Azucena, 1949 ca. cm 172x30x75
Stima € 16.000 – 22.000
In chiave di investimento, c’è qualche lotto, magari meno chiacchierato, su cui puntare?
Un lotto che merita sicura attenzione è il doppio corpo di Gio Ponti (lotto 64), che esprime al meglio lo stile “Novecento”: proporzioni impeccabili, citazioni del passato, che volge uno sguardo personale e moderno sul neoclassicismo.
Invece il nome di un autore che rappresenta sempre una certezza?
Gio Ponti, senza alcun dubbio. Architetto e designer, ha saputo bilanciare pieni e vuoti nei suoi progetti, portando la classicità nella modernità. Ha creato linee riconoscibili, mai ripetitive, rendendo l’eleganza e la citazione colta un marchio distintivo del suo linguaggio progettuale. Riconosciuto a livello internazionale come una delle figure che hanno maggiormente influenzato la cultura architettonica del Novecento, Ponti ha dato un contributo tutto italiano all’innovazione del secolo scorso. Come diciamo spesso io e il mio collega di dipartimento Andrea Schito: “Ciò che è classico è per sempre!”