Print Friendly and PDF

Che Guevara Tu y todos. A Bologna la mostra che rivela l’uomo dietro l’icona

Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Al Museo Civico Archeologico di Bologna l’esposizione che racconta il personaggio Ernesto Guevara oltre l’iconografia popolare

Mia unica al mondo: furtivamente ho rubato dalla credenza di Hikmet questo unico verso innamorato, per farti sentire l’esatta dimensione del mio amore. Eppure, nel labirinto più profondo della conchiglia taciturna si incontrano e si respingono i poli del mio spirito: tu e tutti”. Così Ernesto Guevara de la Serna scriveva alla moglie Aleida nel 1966, alla vigilia della sua partenza per la Bolivia. È da questa poesia privata – frammento di un addio, e forse di una rinascita, che prende titolo la mostra CHE GUEVARA – tu y todos, in scena al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 30 giugno.

Il progetto, ideato da Simmetrico Cultura con la coproduzione di Alma e del Centro de Estudios Che Guevara de L’Avana, si propone di oltrepassare l’iconografia consunta del Che da bandiera o maglietta, restituendone la presenza viva, inquieta, stratificata. Non l’icona, ma l’uomo. Non il volto, ma lo sguardo. Curata da Daniele Zambelli, María del Carmen Ariet, Flavio Andreini e Camilo Guevara March, la mostra è il frutto di un lavoro di ricerca lungo anni, il cui forte impianto filologico è stato sostenuto da università e studiosi cubani ed europei e dal prezioso archivio del Centro de Estudios Che Guevara, dichiarato patrimonio UNESCO e animato dalla dedizione di Aleida March e del figlio Camilo.

 

Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Tre livelli narrativi

È proprio la figura di quest’ultimo, scomparso prematuramente nel 2022, ad aver dato forma e impulso a questo progetto, che egli stesso definì “un atto di fede davanti a due passioni: l’amore intimo e quello per una causa sacra”. La mostra bolognese ospitata dal Museo Civico Archeologico si articola su una pluralità di tre livelli narrativi. Il primo, quello storico, inquadra il complesso contesto geo-politico in cui Guevara ha operato, dall’Argentina al Congo, dalla rivoluzione cubana all’ultima missione in Bolivia. Il secondo, strettamente biografico, segue Ernesto dalla giovinezza al potere: l’iconica moto, i viaggi, gli straordinari diari, l’incontro con Fidel, le responsabilità istituzionali. Il terzo, decisamente più intimista, raccoglie lettere, riflessioni, poesie, registrazioni: la voce che non si sente nelle fotografie.

Scoprire il Che significa ascoltare anche le sue esitazioni, la sua malinconia, il suo dolore. Un uomo intero, non un monumento”, asserisce Zambelli. Il visitatore attraversa ciò che è stato definito una “linea gialla” che separa apparenza e verità: immagini glamour degli anni Cinquanta si dissolvono rivelando ingiustizie, malattie, diseguaglianze. È l’America Latina che il giovane Ernesto incontra viaggiando, ed è quel trauma a trasformarlo. Le tappe successive restituiscono un’esistenza instancabile, che intreccia pensiero, azione e scrittura.

 

Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna

Ogni fase è accompagnata da un apparato multimediale interattivo: album sfogliabili, tavoli digitali, proiezioni, installazioni. Tra le voci, quella del Che stesso: “Qualche tempo fa un giovane leader cubano mi ha invitato a entrare nel suo movimento… Il mio futuro è legato alla rivoluzione cubana. O vinco con loro o muoio”, scriveva alla madre nel 1956.

Dimensione privata

Intensa è la sezione dedicata alla dimensione privata: lettere ai figli, confessioni alla moglie, parole che sfuggono all’epica. “Ti porto nel petto dalla parte del cuore, e ce ne andremo insieme finché la strada si dissolva”, scrive Aleida Guevara nel 1966. Ed è lì, nella tensione costante tra missione e affetto, che si coglie la qualità drammatica del personaggio. Un uomo che si è negato alla tranquillità senza disprezzarla, che ha abbracciato la solitudine del combattente restando figlio, padre, marito.

L’abbecedario espositivo è affidato anche al compositore Andrea Guerra, ideatore di una colonna sonora originale che attraversa le tre “stanze sonore” della mostra come un canto sotterraneo: evocativo, minimale, disegnato per far risuonare pensieri e battiti e Michael Murphy, pioniere della Perceptual Art, creatore di un’opera tridimensionale che trasforma il celebre volto del Che nella sua firma, in un gioco percettivo che è anche un passaggio di senso: da immagine a identità, da simbolo a uomo.

 

Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Scegliere, rinunciare, credere

Il Museo Civico Archeologico di Bologna si propone in modo originale come luogo abitato da questa esposizione, dimora culturale in cui nel dialogo con le tracce profonde della storia antica, si inserisce una figura che ha attraversato il Novecento lasciando un’impronta incancellabile: non solo politica, ma umana. “Il Che è il maggior nascente del mondo – scriveva Eduardo Galeano – più lo insultano, lo tradiscono, più egli nasce. Diceva quello che pensava, faceva quello che diceva. E questo, in un mondo dove parole e fatti si ignorano, è rivoluzionario”.

Oggi, a distanza di quasi sessant’anni dalla sua morte, Che Guevara continua a dividere, interrogare, inquietare. La mostra non intende offrire un giudizio né un’eredità chiusa, ma rilanciare le sue domande: cosa significa scegliere, rinunciare, credere? Quale rapporto abbiamo con chi ha vissuto in totale aderenza a un’idea, pur conoscendone i rischi e le crepe? Come afferma Zambelli, direttore di Simmetrico e tra i curatori del progetto, “La sua intensità scrive ci costringe a uscire dall’area di comfort intellettuale e ad assumerci la responsabilità di rispondere. Prima a noi stessi, poi al mondo”.

A render ancor più uomo il mito, l’icona, la presenza di sua figlia Aleida Guevara March, i cui racconti, la cui emozione hanno restituito la profonda intensità di una personalità tanto ricca quanto complessa e che, ad oggi, risuona nei fatti della Storia. Quella che potrebbe, difatti, apparire come una grande esposizione biografica su una delle figure più influenti del secolo scorso, è, dunque, una lettura della storia dei nostri giorni, in cui la memoria è diventata anacronistica e la società appare sempre più osservare con sguardo obnubilato la propria alienata realtà.

 

Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna
Che Guevara Tu y todos, Museo Civico Archeologico, Bologna

CHE GUEVARA tú y todos
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2, Bologna
Fino al 30 giugno 2025
Catalogo Edizioni Pendragon
www.mostracheguevara.com

Commenta con Facebook