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Prima dei dazi. A Lucca la storia del Made in Italy in America

Salvatore Ferragamo, Stivaletto, 1948, merletto ad ago di Tavarnelle, Firenze, Museo Ferragamo Salvatore Ferragamo, Stivaletto, 1948, merletto ad ago di Tavarnelle, Firenze, Museo Ferragamo
Salvatore Ferragamo, Stivaletto, 1948, merletto ad ago di Tavarnelle, Firenze, Museo Ferragamo
Salvatore Ferragamo, Stivaletto, 1948, merletto ad ago di Tavarnelle, Firenze, Museo Ferragamo
Alla Fondazione Ragghianti di Lucca la mostra “Made in Italy. Destinazione America 1945-1954” rievoca le relazioni creative tra il nostro Paese e gli States

In un momento in cui il dibattito sui rapporti Italia – Usa è all’ordine del giorno, capita a pennello la mostra Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, che rievoca un momento felice delle relazioni tra il nostro Paese e l’America, che forse oggi pochi conoscono. La mostra, aperta dal 5 aprile al 29 giugno 2025 alla Fondazione Ragghianti di Lucca, è curata da Paola Cordero e Davide Turrini, con l’allestimento di Uliva Velo. Presenta centosettanta oggetti di arte e artigianato, dai vetri Venini alle ceramiche di Gio Ponti e Lucio Fontana, dalle stampe di Corrado Cagli alle calzature di Salvatore Ferragamo, accompagnati da un massiccio catalogo italiano-inglese. “Abbiamo pensato la mostra cinque anni fa”, dice sorridendo il direttore della Fondazione Ragghianti Paolo Bolpagni, “quando i rapporti Italia-USA non erano centrali come oggi”.

Eppure, il momento, pur non premeditato, sembra davvero opportuno per capire come l’interesse per il Made in Italy sia penetrato negli USA influenzando in profondità il gusto americano nei primi anni del secondo dopoguerra. La rassegna, che capita a oltre settant’anni dalla storica mostra itinerante “Italy at Work” negli Stati Uniti, si avvale delle ricerche condotte negli ultimi anni dal Politecnico di Milano con il progetto La voce degli oggetti. Il Design italiano dal museo alla casa (2021-2023) e dall’Università degli Studi di Firenze. L’intento, ricostruire il contesto che ha reso possibile la diffusione del Made in Italy in America attraverso iniziative e relazioni tra i due Paesi.

 

Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca
Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca
Promozione dell’Italia

Come avveniva quest’importazione di cultura italiana in America? “Attraverso fitti scambi tra storici dell’arte, intellettuali, politici, critici, artisti, designer, architetti, che partivano dagli USA e soggiornavano mesi nel nostro Paese per conoscerlo a fondo, scegliere oggetti di arte e artigiano da diffondere negli USA in importanti esposizioni”, spiega Davide Turrini. “Da parte della Penisola c’era una intensa attività progettuale. per promuovere i prodotti italiani in terra americana”. Una figura di riferimento importante in questo senso in Italia, fu, a Firenze, Carlo Ludovico Ragghianti. “Proprio da questo fatto è nata l’idea della mostra”, spiega Bolpagni. “Ideare una mostra di questo tipo nel 2025”, aggiunge Paola Cordero, “rappresenta un’opportunità per rievocare un periodo cruciale nella promozione dell’Italia a livello internazionale. Rileggere in chiave attuale il racconto del Made in Italy e del suo successo significa restituire voce agli oggetti esposti all’epoca, oggi custoditi in musei e collezioni private”.

Attraverso dipinti, sculture, opere d’arte applicata e di design, documenti d’archivio e altro, il percorso della rassegna offre uno spaccato della produzione italiana del dopoguerra, mettendone in luce i valori tradizionali e innovativi. Si tratta di oggetti originali? “A volte sì, e sono rari e preziosi. Ma non sempre. Spesso si tratta di esemplari analoghi e identici a quelli selezionati per le rassegne negli Stati Uniti, comunque contestuali e coevi”, affermano i curatori. “Emerge l’immagine di un Nuova Italia che, pur affondando le radici nel passato, si ripensa con modelli inediti, o riadattati, un’Italia che supera la recente stagione fascista”.

 

Pier Luigi Torre, Lambretta Innocenti modello LC 125, 1953, cm 110 x 70 x180, collezione Colletti, Firenze, fotografia Filippo Bardazzi, Firenze
Pier Luigi Torre, Lambretta Innocenti modello LC 125, 1953, cm 110 x 70 x180, collezione Colletti, Firenze, fotografia Filippo Bardazzi, Firenze
Quattro sezioni

Un’Italia rievocata nelle sale della Fondazione Ragghianti. Quattro le sezioni del percorso: la prima La casa dell’artigianato italiano. Da Firenze a New York riguarda la ricostruzione delle modalità che portarono alle prime esposizioni statunitensi. La seconda, Viaggio in Italia, documenta il processo di preparazione della mostra “Italy at Work” negli Stati Uniti con particolare attenzione alle manifatture visitate dal comitato di selezione durante i sopralluoghi nel Paese. La terza, Vivere all’italiana, esplora gli allestimenti d’interni della rassegna americana. Rievocando gli ambienti più rappresentativi, come quelli di Gio Ponti o di Carlo Mollino, attraverso disegni progettuali, oggetti e arredi.

Infine, la sezione Nuove forme e nuove rotte indaga le direzioni intraprese dalla produzione e dalla promozione del design italiano negli Stati Uniti negli anni successivi a Italy at Work. Mettendo in evidenza le continuità e le discontinuità di un percorso che ha contribuito a definire l’identità del Made in Italy nel panorama internazionale.

 

Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca
Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca

Made in Italy. Destinazione America 1945-1954
Dal 5 aprile al 29 giugno 2025
Fondazione Ragghianti
Via San Micheletto, 3 – Lucca
https://www.fondazioneragghianti.it/

 

Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca
Made in Italy. Destinazione America 1945-1954, Fondazione Ragghianti, Lucca

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