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Almeida & Dale goes to Paris. E l’espansione continua…

Antônio Almeida e Carlos Dale, ph. Leo Martins/Veja SP
Almeida & Dale, © Pedro Vannucchi
Dopo l’acquisizione della galleria Millan, a San Paolo, e le varie “succursali” in punti strategici del Brasile, la galleria Almeida & Dale si lancia in una ulteriore fase di espansione, stavolta internazionale: si vola a Parigi, con apertura prevista nel 2027

Per Carlos Dale – intervistato dal settimanale Veja – non si tratta più solo di “incorporare” altre gallerie, ma di visione: “Oggi la Francia domina il mercato europeo. Se vogliamo crescere, dobbiamo essere lì dove tutto accade”, afferma. La nuova sede parigina aprirà le porte nel 2027, mentre a San Paolo è in cantiere un nuovo edificio su Rua dos Estados Unidos, che continuerà ad ampliare la superficie espositiva della galleria nella capitale economica del Brasile, continuando a mantenere la presenza capillare in tutto il Paese: da Rio de Janeiro (con Galeria Flexa, in collaborazione con Pedro Buarque de Hollanda), a Recife (con la Galeria Marco Zero), fino a Brasília e Goiânia (con Galeria Cerrado). L’obiettivo? Decentralizzare il circuito dell’arte e aprire nuovi orizzonti per artisti e pubblico: “Il nostro scopo è nazionalizzare davvero il mercato dell’arte brasiliano. Non si può più restare confinati a San Paolo”, dichiara convinto Antônio Almeida al settimanale più conosciuto del Paese.

Il progetto è ambizioso, ma non senza critiche. In un ambiente dove potere e visibilità sono spesso concentrati in poche mani, c’è chi paventa il rischio di monopolio. I due soci rispondono con franchezza: “L’acqua e il bicchiere sono qui, chi vuole prenda e beva”, la butta lì Carlos Dale. E Antônio Almeida rincara: “Andare e tornare da Parigi, dalla Svizzera, prendere il sole cocente di Goiânia… Qualcuno lo vuole davvero fare? No, se ne stanno seduti in casa e cercano il modo di criticare un lavoro che è fatto per far crescere il mercato. Per tutti”.

Con lo sguardo rivolto al futuro e i piedi ben piantati in terra brasilis, Almeida & Dale concludono: “In una Paese delle dimensioni del nostro, c’è un grande potenziale. Fuori da Rio e São Paulo, un artista non sopravvive e se ne va, ed è per questo dobbiamo fare il percorso inverso e portare l’arte dove oggi non arriva: aiutare i musei locali a reggersi, accogliere il pubblico, formare grandi mostre. È questo il nostro vero progetto”.

Antônio Almeida e Carlos Dale, ph. Leo Martins/Veja SP

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