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Una stanza Rosa Pompadour. Boucher e Fragonard alla Fondazione Zani

François Boucher, Venere nella fucina Vulcano, Fondazione Zani François Boucher, Venere nella fucina Vulcano, Fondazione Zani
François Boucher, Venere nella fucina Vulcano, Fondazione Zani
François Boucher, Venere nella fucina Vulcano, Fondazione Zani
Nel cuore della Casa Museo sede della Fondazione Paolo e Carolina Zani protagonisti François Boucher e Jean Honoré Fragonard

La fondazione nasce per tutelare e valorizzare la collezione d’arte conservata all’interno della casa. Raccolta in più di trent’anni di attività da Paolo Zani, imprenditore e grande appassionato di arte del XVIII secolo. Che ha riempito la sua Villa di Cellatica, nel bresciano, di pezzi unici e stupendi, meticolosamente ricercati, mentre con la figlia Carolina e la moglie Patrizia ha letteralmente abitato l’arte. La mostra “Boucher e Fragonard alla corte del Re” porta fino al 25 maggio tra le mura domestiche le opere dei due pittori francesi, che furono cari al Re di Francia Luigi XV, in una piccola stanza dalle pareti color “Rosa Pompadour”. L’iconico colore amatissimo da Madame de Pompadour, fine mecenate d’arte nonché favorita di Luigi XV, vero e proprio simbolo di un gusto e di un tempo.

 

Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view
Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view

Una piccola mostra nel cuore della dimora, che può sembrare conclusa, a se stante ma in realtà pienamente coerente con l’arredo, con le scelte collezionistiche, con l’idea alla base della Casa Museo. Le opere in mostra sono parte della produzione artistica di François Boucher, che fu primo pittore del Re Luigi XV di Francia, e del suo miglior allievo, Jean Honoré Fragonard. Tra le tele in mostra, emblematica del tempo che l’ha concepita, c’è La piccola Giardiniera. Un’opera che parla di bucolica spensieratezza, pastorella dall’incarnato di porcellana che osserva un punto a noi nascosto, avvolta da un vestito vaporoso. Boucher compone una scena campestre, cartina tornasole del gusto di tutto un secolo, il XVIII.

 

Jean Honoré Fragonard, Annette a vent anni, Barberini Corsini
Jean Honoré Fragonard, Annette a vent anni, Barberini Corsini
Nuovi intrecci

La mostra è pensata per dialogare con la collezione. E infatti in occasione della mostra sono stati commissionati nuovi studi sulle opere appartenute a Paolo e Carolina Zani. L’imponente Venere nella fucina di Vulcano di Boucher, la sua più grande opera conservata in una collezione italiana e che ha ispirato l’artista nella realizzazione di una seconda versione, oggi conservata al Louvre, è stata sottoposta a una perizia tecnica. Che ha rivelato numerosi ripensamenti e correzioni da parte dell’artista, nonché alcune importanti tecniche usate per realizzare il celebre “rosa Pompadour”. Altra opera posta sotto la lente d’ingrandimento è Allegoria della terra, una tra le prime opere in mostra nel percorso museale della casa.

 

Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view
Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view

Da questa mostra emerge chiara la motivazione alla sua base, quella di approfondire ed arricchire dal punto di vista contenutistico la collezione permanente. Non una mostra a sé stante, ma propedeutica allo studio della vastissima collezione, una ricerca che vuole sondare i filoni e i componenti di questa immensa raccolta d’arte. Per valorizzarli, capirli e renderli fruibili alla comunità, per scoprire nuovi intrecci tra gli oggetti e le opere contenute nella collezione. Per capire le scelte e le motivazioni di chi per più di trent’anni ha raccolto e abitato l’arte.

 

Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view
Boucher e Fragonard alla corte del Re, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Cellatica, Installation view

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