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Arcturus e Sun. I cavalli bronzei di Antonio Signorini sulla Piazza dei Miracoli

Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi) Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi)
Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi)
Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi)
Sul prato del Duomo di Pisa posizionati i due cavalli opera dell’artista pisano residente a Dubai

Da lontano sembrano grandi uccelli appena posati sul prato del Duomo. Ma più ci si avvicina più prendono la loro vera forma: sono due snelli, agili, imponenti, cavalli bronzei, di undici metri ciascuno, che sembrano volare. Appoggiano leggermente le zampe anteriori sull’erba per continuare il loro mitico volo. Mitico perché fanno pensare a figure dell’antichità, a quelle sintetiche figure nere della ceramica attica, sviluppata a Atene dal VII al VI secolo a. C. Ma “Arcturus” e “Sun” – questi i nomi dei due cavalli – a differenza delle sintetiche figurette dei vasi antichi, sono giganteschi e hanno la forza di reggere il confronto con una piazza, che è certamente una delle più belle e importanti del mondo.

Un confronto davvero non facile, dove anche le sculture dei maggiori autori spesso spariscono. Invece i due cavalli ci stanno bene. Ci volano sopra, anche se le loro zampe sono ben piantate al suolo attraverso un sofisticato sistema. Lo dice con orgoglio Antonio Signorini, artista nato nel 1971 a Pisa, città cui è molto legato, anche se vive a Dubai. ”Su questi prati ci correvo da bambino”, ed era dunque un sogno quello di poter portare qui le sue sculture. L’Opera del Duomo pisano ha voluto mettere in dialogo le storiche architetture della piazza con la contemporaneità, come sottolinea il Presidente dell’Opera, Andrea Maestrelli. Si tratta della prima mostra dell’artista toscano nella città natale.

 

Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi)
Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa (foto Nicola Gronchi)
Il mito di Pegaso

Come mai, proprio i cavalli? ”Per tanti motivi. Tra i primi la passione per i purosangue di mio padre ammirati sin da piccolo per i loro corpi muscolosi, ma anche flessuosi, lanciati in corsa sfrenata. Ero affascinato dall’attimo di sospensione a mezz’aria, mentre erano lanciati al galoppo”. Ma c’è anche il fascino per la civiltà greca antica, il mito di Pegaso, il cavallo alato, nato quando Perseo tagliò il collo della Medusa o, secondo un’altra versione, saltò fuori dal collo di quella mostruosa creatura. Ma il bellissimo Pegaso dalle ali bianche è anche emblema di libertà come il volo, un simbolo per la città di Pisa e la sua magnifica Piazza dei Miracoli. Una città orgogliosa della sua storia di Repubblica marinara libera.

Ma i cavalli non si fermano”, aggiunge Signorini, “sfiorano il suolo e continuano a volare, a viaggiare”. ed ecco il terzo motivo, il tema del viaggio, che riflette il percorso dell’artista, che ha lavorato per tante città, da Venezia a Istanbul, da Dubai a Londra.

 

Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa
Antonio Signorini, Arcturus e Sun, Pisa

I due cavalli, Arcturus e Sun, emozionano. Presenze vive e vitali, entrano nella piazza tra i milioni di turisti, che ogni giorno girano tra i monumenti ad ammirare e fotografare e ora guardano affascinati anche i cavalli bronzei. “C’è anche il motivo del suono”, aggiunge Signorini, “è forse più difficile da percepirsi, ma c’è, il suono di quegli zoccoli che sentivo sin da bambino, quando gli animali erano al galoppo”. Non è difficile immaginare anche il suono di quegli zoccoli, che sono arrivati quasi magicamente a salutare Torre, Battistero, Cattedrale. Poesia e bellezza, antica e contemporanea.

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