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La bandiera come simulacro. Alla Stecca di Milano

Balancing acts, foto di Nie Jun Balancing acts, foto di Nie Jun
Balancing acts, foto di Nie Jun
Balancing acts, foto di Nie Jun
Balancing Acts è un evento svolto presso la Stecca a Milano con studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Balancing Acts è un evento svolto presso la Stecca a Milano da Camilla Bertoni e Greta Olgiati. Unisce gli esercizi didattici degli studenti del Biennio di tecniche della scultura legati alla pratica performativa, alla scultura costruita e alle bandiere per Internet, ispirate a quelle di Mark Napier. Ma risignificate trasformandole da pura file art a azione nello spazio e nel tempo. All’ingresso infatti c’è un mosaico di bandiere immaginarie ma rimaterializzate.

La bandiera, è un simulacro, di una patria, di una identità, di un territorio e come tale è divisiva al suo esterno e suppostamente inclusiva al suo interno. Le bandiere sono un tema sempre controverso, infatti recita l’antico motto anarchico, quando lo Stato vuol mandarti a morire si fa chiamare Patria.( Marco Rovelli)

In arte sono state trattate da moltissimi autori quali Jasper Johns e Robert Rauschemberg, Mario Ceroli, Alighiero Boetti, Jean-Michel Basquiat e Keit Haring, David Hammons, Barbara Kruger, Salvatore Vendittelli, Santiago Sierra, Luca Vitone, Exyzt!, Ivan Grubanov, Michelanglo Pistoletto, Mishca Leinkauf e Matthis Wermke, Mark Napier, solo per citarne alcuni.

Balancing acts, foto di Ziyi Jiang
Balancing acts, foto di Ziyi Jiang
Origine del progetto continuativo negli anni

Raccontiamo l’operazione proprio dal suo inizio libertario, il romanzo post-cyberpunk di Neal Stephenson SNOW CRASH scritto nel lontano 1992 che descriveva una distopia, il contrario dell’Utopia dell’Ideale, una città senza nome, distopica, senza Stato, in preda alle multinazionali e ai loro simboli o loghi commerciali.

Pochi anni dopo José Saramago scrisse in lingua portoghese: Ensaio sobre a Cegueira, letteralmente Saggio sulla cecità. In cecità c’è una pandemia che fa perdere la vista a tutti e naturalmente, la cecità causa uno stato d’eccezione e lo scatenarsi di molte violenze così che diviene metafora di violenti rapporti di potere sia tra le persone che con lo Stato. A partire da Snow Crash Mark Napier fece una bandiera per internet acquisita nel 2002 dal Guggenheim Museum.

 

Balancing acts, foto di Nie Jun
Balancing acts, foto di Nie Jun

Queste bandiere rimaterializzate sono state presentate in Biennale Sessions, con Vicente Todoli, con David Liver, poi per la giornata del contemporaneo a Sipicciano a cura di Antonio Arevalo, il 30 Maggio alla Stecca a Milano e a seguire sono attualmente in mostra in Giudecca fino al 31 Luglio presso Spuma, in Motion of Nation sempre a Venezia, sempre a cura di Antonio Arevalo.

Azione collettiva

Il tema principale della mostra verte sull’azione collettiva e sullo spazio concepito non solo come luogo fisico ma anche politico, sociale e relazionale. Inoltre riflette sul concetto di equilibrio riscontrabile nei lavori proposti, dunque, la comunità dei lettori piuttosto che degli utenti di Internet ritrova nell’internazionalismo le sue proprie bandiere immaginarie ma solo per sconsacrarle!!

 

Balancing acts, foto di Ziyi Jiang
Balancing acts, foto di Ziyi Jiang

Gli studenti della professoressa Zhenru Liang propongono delle risposte, sia sull’equilibrio, pensiamo a Calder o Melotti sia risposte attraverso l’arte e creando delle opere collettive che mettono in luce un ‘noi’ più grande della singola autorialita.

Evento realizzato dal Biennio di Scultura, Tecniche della scultura, prof.ssa Zhenru Liang, in collaborazione con il Biennio in Visual cultures e pratiche curatoriali, Teoria e storia dei metodi di rappresentazione, prof. Domenico Scudero, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.

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