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Maestri del XX secolo a Parigi: l’asta di Artcurial celebra l’eleganza della forma

Rembrandt BUGATTI (1884-1916), Cervo seguito da una cerva e dal suo cerbiatto – 1903 Stima: € 650.000 - € 850.000

 

Rembrandt Bugatti (1884-1916), Cervo seguito da una cerva e dal suo cerbiatto, 1903. Stima: € 650.000 – € 850.000

Il 5 giugno, nella sua sede di Parigi, Artcurial propone un’asta che attraversa le correnti più emblematiche dell’arte moderna e impressionista, in un catalogo dove ogni opera riflette una visione intima, lirica o monumentale della figura umana e del mondo naturale.

Ad aprire idealmente il percorso è Rembrandt Bugatti, scultore geniale e tormentato, con un capolavoro giovanile: Cerf bramant suivi par une biche et son faon (1903), un bronzo che cattura con sorprendente realismo e poesia la potenza del cervo e la grazia protettiva della femmina e del piccolo. L’opera, stimata 650-850 mila euro, testimonia il talento precoce di Bugatti e la sua straordinaria capacità di animare la materia con un’intensità silenziosa, in un equilibrio perfetto tra osservazione zoologica e sentimento naturalistico.

Nel segno della figura umana si colloca invece Pierre-Auguste Renoir, con Jeune femme nue couchée dans l’herbe (circa 1900), dipinto dal tocco vibrante, che restituisce tutta la delicatezza della sensualità femminile secondo la visione impressionista più tarda. La giovane donna, colta in un momento di abbandono sereno, si fonde con la natura in una composizione fluida e luminosa, tipica della maturità dell’artista. L’opera è stimata 500-800 mila euro.

Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), Giovane donna nuda sdraiata nell’erba, circa 1900. Stima: € 500.000 – € 800.000

A colorare il catalogo con la forza del sogno è Marc Chagall, presente con Écuyère à l’éventail sur le coq vert (circa 1935), stimata 250-350 mila euro. In questa composizione surreale, l’amazzone con ventaglio cavalca un gigantesco gallo verde, immersa in un universo che sovverte le leggi della logica a favore della poesia visiva. Il linguaggio di Chagall, intriso di simbolismo e memoria, tocca qui uno dei suoi vertici immaginativi.

Dal mondo della favola a quello della maternità monumentale, il passo è breve con Fernando Botero, maestro della dilatazione volumetrica, rappresentato in asta con Maternité (2003). L’opera, stimata 180-250 mila euro, è un omaggio alla figura materna nella consueta cifra botteriana: forme piene, sguardi imperturbabili e una grazia ieratica che trasforma il quotidiano in icona.

Accanto a queste visioni più narrative, troviamo la forza plastica della scultura di Ossip Zadkine, tra i principali interpreti del modernismo parigino. Figurine drapée (1929), stimata 150-200 mila euro, è un’opera che coniuga l’eco cubista con la memoria dell’arte arcaica, in una figura stilizzata e al tempo stesso vibrante, come se fosse modellata dalla luce e dal vento.

Chiude il percorso uno dei nomi imprescindibili del Novecento, Pablo Picasso, qui presente con Danseuse et Picador (1960), stimata 140-180 mila euro. In questa composizione vivace, l’artista mescola due archetipi della sua iconografia – la ballerina e il torero – in una danza metaforica tra arte, corpo e spettacolo. La sintesi grafica del segno e la libertà cromatica testimoniano la vitalità inesauribile della sua produzione post-bellica.

Marc Chagall (1887-1985), Cavaliere con ventaglio su gallo verde, circa 1935. Stima: € 250.000 – 350.000

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