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Xi’an sotto shock: turista danneggia due guerrieri di terracotta

I guerrieri di terracotta sono esposti al Museo dei Guerrieri e dei Cavalli di Terracotta di Qin a Xian, nella provincia dello Shaanxi, in Cina. Foto: Kevin Frayer/Getty Images.
I guerrieri di terracotta sono esposti al Museo dei Guerrieri e dei Cavalli di Terracotta di Qin a Xi’an, nella provincia dello Shaanxi, in Cina. Courtesy of Getty Images.
Una visita turistica si trasforma in un dramma archeologico: un uomo irrompe nel sito patrimonio UNESCO e distrugge due antiche statue dei guerrieri di Xi’an prima dell’intervento della sicurezza.

Uno degli eserciti più celebri della storia non è stato colpito da frecce né da nemici, ma da un visitatore fuori controllo. Venerdì scorso, al Museo dei Guerrieri e dei Cavalli di Terracotta di Qin, a Xi’an, in Cina, un uomo ha scavalcato le barriere protettive e ha danneggiato due statue antiche di inestimabile valore prima di essere fermato dalla sicurezza.

Il gesto ha scioccato il mondo dell’arte e dell’archeologia. Il protagonista dell’accaduto è un trentenne, identificato solo con il cognome Sun, che nel pomeriggio del 30 maggio ha eluso la sorveglianza, scavalcando una recinzione e una rete che proteggevano una fossa profonda oltre cinque metri. Una volta dentro, ha iniziato a spingere e tirare le statue, danneggiandone due prima che le guardie intervenissero. Secondo le autorità, l’uomo “è affetto da disturbi mentali”. Ora è sotto custodia e l’intero episodio è oggetto di un’indagine approfondita. Nonostante il danno, il museo ha confermato che il sito resterà aperta al pubblico, mentre le opere colpite saranno ovviamente sottoposte a restauro.

I guerrieri di terracotta sono esposti al Museo dei Guerrieri e dei Cavalli di Terracotta di Qin a Xi’an, nella provincia dello Shaanxi, in Cina. Credits: Kevin Frayer. Courtesy of Getty Images.

L’Esercito di Terracotta, che dal 1987 è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è uno dei più straordinari progetti funerari mai scoperti. Creato attorno al 210 a.C., è formato da oltre 8.000 guerrieri a grandezza naturale, ognuno con tratti somatici, abiti e acconciature unici. Accanto a loro, centinaia di cavalli, carri, e persino acrobati e musicisti, tutti pronti ad accompagnare l’Imperatore Qin nell’aldilà.

La scoperta risale al 1974, quando un contadino del posto scavava un pozzo e si imbatté casualmente nei primi frammenti. Da allora, il sito ha rivelato sorprese continue agli archeologi, ma resta in gran parte inesplorato.

Ogni figura è un capolavoro individuale: originariamente dipinti con colori brillanti, molti portano incise le firme dei loro autori — artigiani o funzionari imperiali — rendendoli testimonianze uniche di un’antica catena di produzione artistica.

Alcuni dei pezzi più significativi dell’Esercito viaggiano occasionalmente per il mondo. Proprio il mese scorso, un gruppo di statue era esposto al Bowers Museum, in California, insieme a recenti scoperte come vasi in bronzo e raffinati manufatti d’oro, che offrono uno sguardo più profondo sulle culture pre-Qin dello Shaanxi.

Un atto isolato, dunque, quello accaduto a Xi’an ma che richiama l’attenzione sull’equilibrio delicato tra accessibilità pubblica e protezione del patrimonio culturale. I guerrieri di terracotta, simbolo dell’identità cinese e ammirati a livello globale, continueranno a vegliare sull’Imperatore — con qualche cicatrice in più, ma anche con una storia in aggiunta da raccontare.

I guerrieri di terracotta sono esposti al Museo dei Guerrieri e dei Cavalli di Terracotta di Qin a Xi’an, nella provincia dello Shaanxi, in Cina. Courtesy of Getty Images.

 

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